98 • rilevare e registrare ogni 30 minuti i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, saturazione, temperatura corporea), il colorito della cute (eventuali rush cutanei), la diuresi • registrare l’ora dell’inizio e della fine della trasfusione di ciascuna sacca • supportare lo stato emotivo del paziente attraverso il colloquio, rispondendo prontamente alle sue domande, anche per monitorare allo stesso tempo lo stato di coscienza e il sensorio. Durante l’infusione delle CSE molto probabilmente il paziente necessita di urinare; in tal caso facilitare lo spostamento e verificare che si sposti in sicurezza, controllando la deambulazione. 5. Gestione reazioni avverse I pazienti possono manifestare reazioni indesiderate immediate o tardive. I principali effetti indesiderati sono [4]: • reazione immunitaria: può verificarsi dopo pochi minuti dall’inizio della trasfusione di CSE o più tardi, anche dopo alcune ore dal termine della trasfusione. E’ causata da una risposta del sistema immunitario del ricevente versus un componente della sacca. Il rischio può essere più elevato nel caso di incompatibilità maggiore tra il gruppo sanguigno del donatore e quello del ricevente, anche se precedentemente è stato sottoposto a plasma-aferesi o immunoadsorbimento selettivo per rimuovere e inibire la produzione degli anticorpi anti-A o anti-B presenti nel ricevente stesso. • Interventi: arrestare immediatamente la trasfusione di CSE se ancora in corso, valutare i parametri vitali, somministrare idrocortisone e antistaminico e supportare le funzioni vitali. riprendere l’infusione con flusso più lento • crisi emolitica: anch’essa su base immunologica, con possibile comparsa anche dopo alcuni giorni • shock settico o segni di sepsi: può manifestarsi in caso di contaminazione batterica delle CSE nel corso delle procedure di raccolta sia di CSE periferiche che di sangue midollare. Si presenta con brividi scuotenti, febbre, ipotensione e tachicardia. Interventi: interrompere immediatamente la trasfusione e supportare le funzioni vitali. Importante eseguire esame colturale del prodotto in corso di trasfusione. Riprendere l’infusione con flusso più lento dopo la stabilizzazione dei parametri vitali e del quadro clinico. • Altri sintomi più frequenti: nausea, vomito, vampate di calore, eruzione cutanea, prurito, costrizione toracica, crisi di ansia, brividi, ipertensione arteriosa, emoglobinuria, aritmia, dispnea, febbre, tachicardia, bradicardia (in particolare in caso di infusione troppo rapida di sangue midollare in soggetti di basso peso). Interventi: trattare specificamente i diversi sintomi e solo in caso di reazioni gravi, interrompere la trasfusione. Alla scomparsa dei sintomi, riprendere con una velocità di infusione più contenuta, monitorando più intensamente il paziente. In caso di sospensione prolungata dell’infusione valutare di conservarla in frigo-emoteca per preservare la qualità del prodotto da reinfondere. E’ fondamentale eseguire tutti gli interventi e i controlli di sicurezza in caso di reazioni avverse, ma sempre con l’obiettivo primario di portare a termine la trasfusione delle CSE per garantire la possibilità di sopravvivenza del ricevente. • Inoltre, in caso di errori o near miss, e di eventi avversi gravi e /o correlati ad aspetti organizzativi (rottura della sacca delle CSE, ritardi o errori nel rilascio delle sacche..) è importante compilare e tramettere la scheda di incident reporting per verificare le procedure e approntare tempestivamente interventi correttivi. E’ importante inviare la segnalazione anche al Centro Nazionale Trapianti in caso di errori/quasi errori per procedure che possono coinvolgere altri Programmi Trapianti (ad esempio lotto di sacche di raccolta di CSE difettose…) 6.Procedureal terminedellaTrasfusione di CSE Al termine della trasfusione di CSE, compatibilmente con i valori di pressione arteriosa, somministrare diuretici per ridurre la volemia e facilitare l’eliminazione del DMSO in caso di impiego di prodotto criopreservato. Proseguire il monitoraggio dei parametri vitali, del sensorio e della diuresi; programmare dopo 4-6 ore un prelievo ematico per emocromo, esami biochimici e coagulazione per valutare eventuali indici di tossicità, reazione emolitica o altre reazioni avverse. Alla fine della procedura di trasfusione registrare la procedura anche sulla piattaforma PROMISE. Bibliografia [1] Centro Nazionale Trapianti, Centro Nazionale Sangue; Linee di indirizzo CNT / CNS in tema di requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici dei Programmi Trapianto CSE e delle Unità ad essi afferenti. Prot. 155/CNT 2021 del 03.02.2021 [2] Ikeda K. et Al; Adverse Events Associated With Infusion of Hematopoietic Stem Cell Products: A Prospective and Multicenter Surveillance Study.Transfus Med Rev. 2018 Jun 1:S08877963(18)30023-3 [3] Sara Zulu and Michelle Kenyon; Principles of Conditioning Therapy and Cell Infusion; The European Blood and Marrow Transplantation, Textbook for Nurses, Under the Auspices of EBMT, 2018 [4] Joseph H. Antin; Deborah Yolin Raley, Manual of Stem Cell and Bone Marrow Transplantation; CAMBRIDGE UNIVERSITY PRESS www.cambridge.org/9780521699754
RkJQdWJsaXNoZXIy ODUzNzk5