Handbook_Volume III

97 nimento della temperatura grazie all’azione refrigerante dell’azoto, aggiunto liquido o in vapori in rapporto al numero di sacche da reinfondere. Le CSE criopreservate sono impiegate principalmente nel TCSE autologo, nel TCSE sibling, nel TCSE MUD, e negli ultimi anni, in epoca Covid, anche nel TCSE Aploidentico al fine di poter disporre in tempo reale di una sorgente di CSE già pronte per la reinfusione. Prima dell’avvio della fase di condizionamento, l’Unità Clinica comunica al Centro Aferesi l’inizio del percorso trapiantologico e il giorno in cui è programmata la trasfusione di CSE, così da poter predisporre puntualmente il rilascio delle sacche dedicate al ricevente. Anche le CSE da Sangue Cordonale sono da considerare un prodotto crioconservato. 2. Aspetti organizzativi In considerazione dell’estrema importanza della procedura, per garantire la massima sicurezza ed appropriatezza degli interventi nei diversi ambiti, vanno allertati con largo anticipo tutti gli attori coinvolti nella procedura, tracciando i diversi flussi informativi e documentali tra le diverse Unità Afferenti al Programma Trapianti e le altre Unità Operative coinvolte, sulla base delle specifiche SOP previste dal Processo di Accreditamento JACIE del Programma Trapianto [3]: • Centro Trasfusionale: richiesta rilascio CSE criopreservate ed etichettatura delle sacche (sia per il TCSE autologo che per il TCSE Allogenico). In caso di TCSE Aploidentico il Centro Trasfusionale rilascia anche le sacche di sangue del donatore precedentemente raccolte per l’auto-trasfusione da reinfondere il giorno del prelievo di sangue midollare. • Laboratorio di Manipolazione e Processazione: richiesta test e procedure di validazione del prodotto • IBMDR (Registro Italiano Donatori Midollo Osseo): in caso di TCSE MUD definizione del giorno e dell’ora programmati per la consegna delle CSE o del sangue midollare del donatore. E’ importante registrare i riferimenti e i recapiti del corriere incaricato della consegna delle CSE per eventuali comunicazioni. Analogamente, attraverso IBMDR, fornire al corriere uno o più recapiti di un referente del Programma Trapianti incaricato di ricevere le CSE, in particolare se la consegna è prevista in orari serali o notturni • Sala Operatoria per prelievo sangue midollare: programmare con largo anticipo la sala operatoria dedicata alla raccolta delle CSE del donatore in caso di TCSE Aploidentico. Programmare la consulenza anestesiologica per l’analgesia durante la procedura di raccolta. • Servizio Trasporto Interno: programmare il trasferimento del donatore di CSE dal Reparto di Ricovero ( di norma UO di Ematologia) alla Sala Operatoria e viceversa. 3. La trasfusione delle CSE Nel caso di CSE rilasciate ancora criopreservate, dopo l’identificazione e il controllo della perfetta corrispondenza tra i dati della sacca e quelli del ricevente da parte di due sanitari, le sacche vengono portate ad una temperatura idonea alla trasfusione attraverso uno scongelatore rapido di sacche. Procedure prima della trasfusione: • verificare l’assenza di coaguli nel prodotto raccolto, l’integrità della sacca e delle saldature • verificare la disponibilità del carrello delle emergenze per possibili reazioni indesiderate acute; • verificare lo stato emotivo del paziente, informandolo sui diversi step della procedura di trasfusione e rassicurandolo sulla sicurezza della stessa, fornendo un adeguato supporto psicologico • rilevare e registrare i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione, temperatura corporea) • somministrare una premedicazione per evitare reazioni indesiderate acute (di norma idrocortisone e antistaminico) • invitare il paziente a rimanere al letto durante la trasfusione per consentire una infusione più rapida e il rilievo continuo dei parametri vitali; • nel caso di utilizzo di CSE criopreservate informare il paziente degli effetti macroscopici dell’impiego di DMSO (Dimetil-suffossido), sostanza indispensabile per consentire il congelamento per lunghi periodi delle CSE senza che subiscano danni. Gli effetti indesiderati più evidenti per il paziente sono la percezione di un odore particolare e spesso sgradevole all’interno della stanza e una eventuale colorazione scura dell’urina. Il DSMO può causare tossicità al livello epatico, renale, polmonare, cardiaco • compilare tutti i form relativi alla procedura di trasfusione, apponendo la firma leggibile del personale sanitario coinvolto nei diversi step (medici, infermieri, biologi, tecnici di laboratorio…) 4. Procedure per l’ Infusione delle CSE Appena la sacca di CSE è disponibile (sia fresca che scongelata) predisporre un telino sterile e inserire delicatamente un set per trasfusione di emocomponenti con filtro ≥200 micron; porre la massima attenzione durante questa procedura per evitare danni alla sacca. La trasfusione delle CSE deve avvenire per caduta attraverso il CVC già disponibile (PICC, Porth, CVC tunnelizzato..). La durata prevista per la trasfusione è di 20 – 30 minuti per ciascuna sacca di CSE periferiche e di 4 – 6 ore per il sangue midollare (in proporzione al volume da infondere e al peso del ricevente, per evitare sindromi da sovraccarico) 1. Aspetti Generali

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