Handbook_Volume III

91 tra due e nove giorni di alte dosi di chemioterapici associati o meno alla radioterapia, al fine di raggiungere due obiettivi principali.2 Il primo obiettivo della terapia è l’eradicazione della malattia di base, utilizzando l’effetto mieloablativo di dosi sovra massimali di chemioterapia o mediante regimi di condizionamento ridotti in associazione alla radioterapia, favorendo la totale scomparsa delle cellule staminali malate del paziente e cercando di creare spazio alle cellule progenitrici del donatore.2 Il secondo obiettivo, è il superamento della barriera immunologica dell’ospite mediante l’uso di agenti chemioterapici e potenti agenti immunosoppressori.5 Ad oggi i regimi di condizionamento per il trapianto di CSE si basano sull’utilizzo di farmaci chemioterapici con azione mieloablativa (Busulfano, Ciclofosfamide, Melfalan, Fludarabina, Thiotepa). 5 I regimi ad intensità ridotta prevedono l’associazione con la radioterapia (Total Body Irradiation, TBI) a dosaggi variabili. I condizionamenti variano in base alla patologia e allo stato di malattia al momento del trapianto, alla sorgente delle cellule staminali e alla compatibilità del donatore. La scelta del trattamento si basa sull’utilizzo di farmaci chemioterapici con azione mieloablativa o con regimi di condizionamento ad intensità ridotta associando in alcuni casi la radioterapia.2 Il paziente onco-ematologico candidato al trapianto che si sottopone al regime di condizionamento ha bisogno di un’attenta valutazione ed osservazione, ed una continua assistenza infermieristica. Essendo un paziente fragile nel suo stato psicofisico, imprevedibile ed instabile in relazione all’evoluzione della sua malattia e delle problematiche di salute e del trapianto, l’infermiere deve favorire la diminuzione dello stato d’ansia aumentando il benessere psico-fisico.6 Per questo le competenze infermieristiche in questo ambito sono fondamentali e prevedono la messa in pratica di conoscenze globali e specifiche.7 L’aspetto relazionale – educativo è molto importante oltre le conoscenze tecniche, soprattutto nelle condizioni che porteranno il paziente a vivere la sua malattia da solo e senza la presenza di un caregiver durante l’ospedalizzazione.8 L’assistenza infermieristica sarà basata sulla prevenzione e sull’educazione igienico – sanitaria del paziente, per evitare l’alto rischio infettivo (frequente igiene della bocca e delle parti intime, cura della cute), sull’aderenza al trattamento, sull’assunzione di un’adeguata alimentazione, nel saper gestire e nell’alleviare il dolore.6 L’infermiere referente del paziente candidato alla somministrazione della chemioterapia, dovrà essere in grado di saper gestire il malessere del proprio assistito, dovrà insegnare al paziente a ridurre l’affaticamento, lo aiuterà nella ripresa dell’attività fisica, e nel mantenimento del bilancio idrico- salino. 9 Nell’alleanza terapeutica stipulata tra l’assistito e l’infermiere primary si metteranno in atto le tecniche per migliorare l’autostima, alleviare l’ansia e la sofferenza e aumentare il suo benessere spirituale qualora ne dovesse avere bisogno.8 2. Piano di assistenza al paziente candidato al regime di condizionamento 2.1. Accertamento Sebbene il quadro clinico del paziente candidato alla terapia di condizionamento possa variare in relazione allo status psicofisico, durante l’anamnesi l’infermiere referente dovrà essere in grado di rilevare e descrivere nella raccolta dati, un certo numero di sintomi poco evidenti che precederanno le manifestazioni cliniche rilevabili poi nel corso del ricovero.10 In primis la debolezza e l’affaticamento, sono manifestazioni comuni, non solo della malattia ematologica ma anche di complicanze quali anemia e delle infezioni future. Sarà importante individuare la presenza, la sede, il tipo e l’intensità del dolore se presente, con l’ausilio delle scale del dolore,5 prima di iniziare la procedura trapiantologica e capire se è correlato alla patologia di base o ad altre comorbidità del paziente.8 Durante l’ospedalizzazione le condizioni del paziente dovranno essere valutate giornalmente. I segni ed i sintomi rilevabili con l’esame fisico possono essere poco evidenti, sarà essenziale eseguire un accertamento scrupoloso e sistematico di tutti gli organi – apparati.10 Per esempio, una tosse secca, una lieve dispnea e suoni respiratori attutiti possono indicare un’infezione polmonare.5 L’infermire primary, con il medico referente, dovrà valutare attentamente i risultati degli esami di laboratorio ripetuti nel tempo, in modo da poter annotare e seguire le variazioni dei dati relativi alla conta leucocitaria, all’ emoglobina, ai livelli di piastrine, alla funzionalità renale, epatica, degli elettroliti nel sangue, eventuali isolamenti microbiologici da fluidi biologici (urinocolture ed emocolture da device, tamponi di controllo, …).2 2.2. Diagnosi infermieristiche In base ai dati ottenuti durante l’accertamento, le principali diagnosi infermieristiche potranno essere le seguenti:11 •Rischio di infezione e sanguinamento. •Alterazione delle membrane mucose dovute a cambiamenti a carico del rivestimento epiteliale del tratto gastrointestinale provocati dalla chemioterapia o dall’uso prolungato di farmaci antimicrobici. •Dolore e malessere associate a mucosite, infiltrazione tessutale dei leucociti, febbre, infezione. •Deficit nutrizionale da insufficiente apporto nutrizionale dovuto allo stato ipermetabolico, ad anoressia, mucosite, dolore e nausea. •Affaticamento e intolleranza all’attività fisica dovuti ad anemia ed infezione. •Insufficiente mobilità fisica a causa di anemia ed isolamento potettivo. •Perdita dell’integrità cutanea a causa degli effetti tossici della chemioterapia. •Diarrea dovuta all’alterazione della flora gastrointestinale e al denudamento della mucosa. •Alterazione del bilancio idrico a causa della disfuzione renale e, quando si verifica, del sanguinamento. 1. Aspetti Generali

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