Handbook_Volume III

161 Figura 2: probabilità di successo della ricerca e tempistica Figura 3: numero primi trapianti da non familiare in Italia per anno secuzione della ricerca, informando contestualmente il paziente (e/o familiari) sull’andamento della stessa. Pertanto IBMDR su indicazione del CT richiede ulteriori test e passaggi sui donatori/unità SCO (richiesta tipizzazione, altri esami, notizie aggiuntive, invio campione, attivazione work up, selezione dell’unità SCO) e comunica tempestivamente variazioni sullo stato di disponibilità dei donatori oggetto di selezione, fino ad arrivare – ove possibile - all’identificazione del donatore selezionato per la donazione di CSE. A questo punto IBMDR e CT predispongono la pianificazione della donazione e trapianto, ivi compreso il trasporto delle CSE presso il Centro Trapianti attraverso corriere dedicato. Di norma le CSE da donatore adulto viaggiano “ a fresco”, mentre l’unità di sangue cordonale viene trasportata congelata in dry-shipper. 5 Probabilità di successo e risultati della ricerca In tutto il mondo nell’ultimo decennio [15] si è assistito ad un notevole incremento del numero di trapianti allogenici di CSE da donatore non familiare. In Italia ormai quasi il 50% dei trapianti allogenici viene eseguita grazie ad un donatore da registro (dati report GITMO, 2021). La tendenza all'aumento è stata ampiamente facilitata dalla cospicua crescita del numero di donatori volontari iscritti ai registri di tuto il mondo e al livello di tipizzazione HLA, ormai molto elevato, con cui questi soggetti vengono inseriti negli archivi. Malgrado ciò, alcune popolazioni del mondo sono ancora scarsamente rappresentate all’interno dei registri, per la massima parte popolati da individui di origine europea. Pertanto la probabilità di successo della ricerca è fortemente condizionata dalle caratteristiche istocompatibili presentate dal paziente e in particolare, dalla frequenza dei suoi aplotipi HLA all’interno della popolazione dei donatori. In particolare oggi si calcola che un soggetto con caratteristiche HLA di origine europea abbia oltre l’80% [16] di probabilità di reperire un donatore non familiare compatibile, mentre risulta significativamente inferiore per altre etnie, come la centro africana, scarsamente rappresentata nei registri mondiali. In Italia nel 2021 (dati report IBMDR) un paziente attivato in ricerca da un CT nazionale ha avuto l’86,5% di probabilità di identificare - al test di compatibilità finale – almeno un donatore non familiare compatibile. Grazie all’ottimizzazione dei percorsi di ricerca con lo sviluppo di nuovi algoritmi, all’attivazione di procedure che tendono a velocizzare i passaggi nella selezione del donatore come il “fast-track”, ossia la selezione del donatore in parallelo sia per test di compatibilità finale che work-up, anche la tempistica per arrivare a trovare il donatore idoneo per la donazione nell’ultimo decennio si è notevolmente ridotta da 90 a 37 giorni di media (mediana 31) Fig .2. Tutto ciò ha portato ad un incremento enorme negli ultimi anni (+ 20% dal 2016) nel numero di trapianti da non familiare eseguiti in Italia che ormai sfiora il migliaio ogni anno ( Fig 3). 2. Qualità ed elementi regolatori

RkJQdWJsaXNoZXIy ODUzNzk5