Handbook_Volume III

120 Le cause di queste problematiche possono risalire alla terapia cui sono stati sottoposti, in particolare la RT e la TBI. Gli esami ematici da monitorare saranno: • TSH, FSH e LH. • Diario mestruale per le donne dove annotare eventuali alterazioni. La criopreservazione di ovuli e spermatozoi è necessaria per il rischio di sviluppare infertilità a causa delle cure. In questo caso i pazienti vengono indirizzati ai centri specializzati alla loro raccolta e conservazione . 1.9.6.7.2 Monitoraggio dell’apparato epato-renale Le complicanze tardive a livello epatico sono di eziologia multifattoriale (assunzione cronica di farmaci, cGVHD, epatiti virali B e C) e possono essere monitorate attraverso la valutazione degli enzimi epatici. A causa della terapia trasfusionale effettuata pre e post- trapianto i pazienti possono andare incontro a sovraccarico parziale. Verranno monitorati i dosaggi di: • Ferritina • Transferrina • Sideremia Chi è stato esposto a terapie nefrotossiche può andare incontro a danno renale. Necessario il controllo di: • Pressione Arteriosa • Valutazione della creatinina • Esame urine completo 1.9.6.7.2 Monitoraggio oculare I pazienti trapiantati sono a rischio di sviluppare complicanze oculari quali cataratta e retinopatia ischemica. Qualora abbiano eseguito terapia steroidea prolungata o siano stati sottoposti a TBI. Effettuare: • Visita specialista oculista 1.9.6.7.3 Monitoraggio del cavo orale Chi è stato sottoposto a TBI o radioterapia del testa-collo e chi con cGVHD pregressa o in atto sono a rischio di sviluppare lesioni del cavo orale precancerose o neoplastiche, di soffrire di xerostomia e iposcialia. È quindi indicato: • Valutazione odontostomatologica • Educazione all’autovalutazione del cavo orale 1.9.6.7.4Monitoraggio dell’apparato osteomuscolare I pazienti sottoposti a trapianto spesso presentano diversi fattori di rischio per lo sviluppo di alterazioni della densità minerale ossea ed osteoporosi. Utile il monitoraggio di: • Vitamina D • Eventuale supplemento di Vitamina D • Densitometria ossea • Adeguamento del regime alimentare Per i pazienti con storia di miopatia steroidea è possibile la manifestazione di rigidità muscolare, articolare, l’insorgenza di crampi e ipostenia. 1.9.6.8 Follow-up Il percorso di cura nel post-trapianto deve prendere in considerazione il monitoraggio della salute fisica e del benessere psicologico. Per questo occorre incoraggiare la multidisciplinarietà e stimolare la ricerca di soluzioni organizzative maggiormente efficaci ed efficienti nonché garanti di standard qualitativi e di sicurezza delle cure elevati. Le componenti importanti per un buon servizio di continuità assistenziale e quindi di follow up, in merito agli effetti tardivi del trapianto sono: • Strumenti di valutazione che incorporano clinica ed effetti psicosociali tardivi • Personale medico ed assistenziale formato in merito alla gestione del paziente trapiantato • Accesso ai servizi psicologici • Implementazione di screening I pazienti sottoposti a trapianto allogenico rimangono una delle popolazioni più fragili da preparare alla dimissione e rappresentano una sfida per l'infermiere per traferire le proprie conoscenze e competenze al paziente e al caregiver. Per questo si parla di “educazione terapeutica”, parte integrante del processo di assistenza e di multidisciplinarietà.La creazione di una attività ambulatoriale infermieristica o la presenza di un infermiere esperto potrebbe aiutare la gestione degli effetti a lungo termine cui va incontro la persona sottoposta a trapianto di midollo allogenico, migliorare l’organizzazione e la tempistica delle visite di controllo a cui il paziente va incontro.

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