Handbook_Volume III

119 • Tumori secondari. • Immunologiche: ricostituzione immunologica incompleta dovuta a terapia immunosoppressiva. • Ematologiche: citopenie o pancitopenia. • Benessere fisico: legato alla fatigue. • Sessualità: diminuzione della libido, causata da depressione, alterazione della propria immagine, alterazioni vaginali o del pene. 1.9.6.6 L’educazione infermieristica Per quanto riguarda le complicanze tardive il ruolo dell’infermiere è quello di coordinare ed educare il paziente su come affrontare eventuali cambiamenti e cercare di rivolgersi al professionista appropriato. Nel post trapianto è molto importante che il paziente venga accompagnato da un team multidisciplinare che sia in grado di offrire una buona qualità di vita. L’infermiere quindi si occuperà di prenotare visite e follow up cardiologico e pneumologico, stimolando il paziente a mantenere uno stile di vita sano, counselling riguardo al fumo o fare lunghe passeggiate. Verranno effettuati esami routinari per controllare che il fegato, il rene, l’apparato ormonale, ematologico ed endocrinologico siano in buone condizioni. Dopo il trapianto il recupero totale del sistema immunitario richiede dai 12 ai 18 mesi è fondamentale compiere un’educazione riguardo la prevenzione delle infezioni dando indicazioni sulla propria igiene personale, sull’ambiente domestico, sulla ripresa delle attività di vita quotidiana e sul riconoscimento di segni e sintomi di infezione, sul tipo di alimentazione da seguire. Per quanto riguarda le complicanze osteomuscolari viene coinvolto il fisioterapista. Nella sessualità sarà importante la valutazione personale del paziente, approcciare all’argomento in maniera libera e se necessario chiedere il supporto di psicologi o sessuologi. 1.9.6.7 il monitoraggio infermieristico Una adeguata e chiara definizione degli steps che il paziente dovrà affrontare dopo la dimissione garantirà in buona parte il successo del trattamento trapiantologico. Oltreoceano il ruolo dell’Advanced Practice Providers (APPs), posizione acquisita con master o dottorati post-formazione base, permette alla figura infermieristica di lavorare a fianco al medico e ad altri professionisti con conoscenze e competenze avanzate tali da supportare le indicazioni cliniche in modo più diretto. Questa figura, in ambito onco-ematologico ed in particolare nel campo trapiantologico permetterebbe di ottenere cure e trattamenti efficaci, efficienti e tempestivi. Quindi è chiara la necessità di individuare e formare una figura infermieristica che sia in grado di supportare il paziente e la famiglia dopo la dimissione. L’infermiere organizzerà le varie visite di controllo. Consegnerà il materiale informativo in modo tale da permettere al paziente di consultare e approfondire in qualsiasi momento le indicazioni date dal clinico di riferimento in merito, per esempio, all’assunzione della terapia antirigetto, all’alimentazione. All’interno del materiale informativo il paziente disporrà di schede di Self Reporting in cui trascrivere sia i dati dei parametri vitali che la sede del fastidio accorso che verranno poi tracciate dall’infermiere. 1.9.6.7.1 Il monitoraggio del sistema cardio-polmonare I pazienti sottoposti a trapianto allogenico presentano un aumentato rischio di malattie cardiovascolari a causa delle terapie ricevute, in particolare per la chemioterapia con antracicline e radioterapia che abbia interessato la regione cardiaca. Per questi pazienti sarà necessario effettuare un follow-up specifico che comprenda: • Esame obiettivo • ECG • Ecocardiogramma • Rx Torace • Esami ematici specifici Le complicanze tardive polmonari post trapianto possono essere dovute alla GVHD, a tossicità da farmaci o a esiti di pregresse infezioni. In questo il follow-up prevederà: • Visita pneumologica • Spirometria • Monitoraggio di segni e sintomi di infezione delle vie respiratorie È raccomandato consegnare un diario per il monitoraggio dei PV per i pazienti più a rischio o con anamnesi positiva per patologie cardiopolmonari 1.9.6.7.1 Monitoraggio Endocrinologico I pazienti sottoposti a trapianto allogenico sono a rischio di manifestare problematiche endocrinologiche che possono riguardare la funzione tiroidea (ipotiroidismo primitivo), la funzione testicolare (deficit spermatogenico e androgenico) e la funzione ovarica (insufficienza ovarica). 1. Aspetti Generali

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