Handbook_Volume III

82 3. Regimi di condizionamento nel trapianto autologo Il trapianto autologo è una procedura essenzialmente dedicate ai pazienti affetti da linfoma o mieloma. Per quanto concerne il mieloma, il condizionamento standard è rappresentato dale alte dosi di melfalan (200 mg/ mq), regime ideato nel lontano 1983. Dosaggi ridotti (140 o anche 100mg/mq) possono essere offerti a pazienti con comorbidità significative o anziani) [33-34] Per quanto concerne il linfoma , il regime tuttora più diffuso risulta essere l’associazione di carmustina, vepeside, citarabina e melfalan, il cosiddetto BEAM [35]. La carmustina puo’essere sostituita dal Tiotepa (TEAM), per evitare tossità polmonari in pazienti affetti da patologia polmonare presistente, dalla Bendasmustina (BeEAM) o dalla Fotemustina (FEAM), senza significative differenze in termini di efficacia [36-37]. Il trapianto autologo in corso di leucemia acuta si è molto ridimensionato negli ultimi anni . In corso di leucemia acuta mieloide , il regime piu’ diffuso è il Bu/Cy anche se migliorativo in termini di recidive sembra essere l’associazione busulfano /melfalan [3]. 4. Siero antilinfocitario e ciclofosfamide post trapianto Costituenti fondamentali dei regimi di condizionamento, anche se più propriamente hanno un ruolo immunosoppressivo, sono la globulina policlonale antitimocitaria di coniglio (rATG) con la globulina anti linfociti T (ATLG) e la ciclofosfamide somministrata post trapianto (PT-Cy).Tutti hanno dimostrato una riduzione della GvHD acuta e cronica e sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica. Per quanto concerne l’rATG/ATLG sono state pubblicate delle raccomandazioni basate sul consenso che specificano gli ambiti di utilizzo per la prevenzione della GvHD acuta e cronica (trapianti da donatore alternativo con cellule staminali midollari e periferiche, trapianti da fratello HLA identico con cellule staminali periferiche), ne specificano anche un potenziale warning (potenziale incremento della recidiva se utlizzato in trapianti condizionati con regimi RIC/NMA, ritardata costituzione immunologica) oltre a descriverne i protocolli di somministrazione e di gestione post trapianto dei pazienti che li ricevono [29]. Il ricorso alla PT-Cy è di recente introduzione e può essere considerata la più.importante modifica ai regimi di immunosoppressione degli ultimin15 anni. I risultati ottenuti in termini di prevenzione della GvHD cronica e di rapidità del recupero immunologico nel trapianto aploidentico, dove è stata inizialamente utilizzata, hanno fatto sì che venisse utilizzata anche nel trapianto da donatore alternativo e da fratello HLA identico, con risultati che la mettono in seria competizione con il metotressato associato o meno allrATG/ATLG. Si attendono i dati proveninti da studi prospettici per validare il suo utilizzo nell’ambito del trapianto HLA matched. [20; 30-32]. Bibliografia [1] Bacigalupo A, Ballen K, Rizzo D, et al. Defning the intensity of conditioning regimens: working defnitions. Biol Blood Marrow Transplant. 2009;15:1628–33 [2] Gagelman N and Kröger N. Dose intensity for conditioning in allogeneic hematopoietic cell transplantation: can we recommend “when and for whom” in 2021? 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Allogeneic hematopoietic stem-cell transplantation for acute myeloid leukemia in remission: comparison of intravenous busulfan plus cyclophosphamide (Cy) versus totalbody irradiation plus Cy as conditioning regimen—a report from the acute leukemia working party of the European group for blood and marrow transplantation. J Clin Oncol. 2013;31:3549–56 [9] Friend BD., Bailey-Olson M, Melton A et al. The impact of total body irradiation-based regimens on outcomes in children and young adults with acute lymphoblastic leukemia undergoing allogeneic hematopoietic stem cell transplantation. Pediatr Blood Cancer. 2020;67:e28079 [10] Pavl J,Lapopin M, Niittyvuopio R et al. Measurable residual disease at myeloablative allogeneic transplantation in adults with acute lymphoblastic leukemia: a retrospective registry study on 2780 patients from the acute leukemia working party of the EBMT. Journal of Hematology & Oncology (2019) 12:108 [11] Giebel S, Miszczyk L, Slosarek K, et al. 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