Handbook_Volume III

582 7.5 Aspetti assistenziali nelle terapie cellulari nell’adulto Giorgia Gobbi1*, A. Alfonso Parisi1, Rosa Abate1 1Istitituto Nazionale dei Tumori Milano Email address: giorgia.gobbi@istitutotumori.mi.it, alfonso.parisi@istitutotumori.mi.it, rosa.abate@istitutotumori.mi.it *Corresponding author Abstract: Lo scenario terapeutico delle neoplasie ematologiche è in rapida evoluzione, con risultati estremamente incoraggianti per quanto riguarda l’immunoterapia, in quest’ambito le CAR-T rappresentano sicuramente la tipologia più complessa di trattamento. Attualmente le patologie trattate nell’adulto sono: il Linfoma DLBCL, Il Linfoma PMBCL e il Mieloma Multiplo. I centri autorizzati alla somministrazione di questa tipologia di terapia cellulare devono tenere conto degli standard di qualità e di sicurezza definiti dalle società scientifiche nazionali ed internazionali. Questi standard prendono in considerazione la formazione del personale, nell'acquisizione e mantenimento delle competenze. La letteratura presa in considerazione suggerisce la figura di un infermiere esperto nell’ambito delle terapie cellulari in cui la presa in carico del paziente avviene dal momento dell’eleggibilità al trattamento e durante tutto il percorso. Le maggiori tossicità che attualmente si conoscono sono la CRS (sindrome da rilascio di citochine) e neurotossicità, la gestione di entrambe è associate all’utilizzo di scale di valutazione ASTCT Consensus Grading della CRS Lee 2019 e ICE score Lee 2019. La complicanza tardiva principale è l‘immunosoppressione grave a lungo termine conseguente alla chemioterapia linfodepletante e/o a un precedente trattamento oncologico. Il targeting di CD19 può indurre una deplezione prolungata delle cellule B con conseguente ipogammaglobulinemia. Per quanto riguarda il follow-up, la tempistica è attualmente definita dalla malattia di base e dalle condizioni rilevate alla dimissione. Si potrà iniziare con visite bi-settimanali sino ad arrivare ad una valutazione mensile per il primo anno, successivamente ogni 6 mesi, fino ad arrivare una volta l’anno per i 15 anni post terapia. Keyword: CAR-T cell therapy, CAR-T cell, education nursing CAR-T cell, nurse CAR-T cell therapy, CAR-T cell in patient, CAR-T cell outpatient, CAR-T cell toxicity, follow-up CAR-T cell, nurse follow-up CAR-T cell 1. Introduzione el 2017, la FDA negli Stati Uniti e nel 2018 EMA in Europa hanno approvato axicabtagene ciloleucel (chiamata anche axi-cel), (Gilead), e tisagenlecleucel (chiamata anche tisa-cel) prodotta da Novartis per il trattamento dei Linfomi non Hodgkin DLBCL, PMBCL e nella Leucemia Linfoblastica Acuta. Altre tre terapie sono state approvate da FDA e EMA quali brexucabtagene autoleucel per il Linfoma Mantellare, lisocabtagene maraleucel per il DLBCL, idecabtagene vicleucel per il Mieloma Mutiplo (Mushi et all 2021). Le cinque terapie citate vengono utilizzate in ambito di una malattia recidivante alle prime due linee di terapia standard. (tab.1). I centri autorizzati ad effettuare la terapia CAR-T cell devono aver soddisfatto i requisiti di accreditamento JACIE e della certificazione del Centro Nazionale trapianti per il trapianto allogenico. Il carattere di novità di queste terapie genera un relativo cambiamento e rimodulazione dei processi assistenziali utilizzati nei setting della degenza e ambulatoriale

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