580 abbiamo riassunto le raccomandazioni per il monitoraggio delle tossicità degli organi terminali dopo l’infusione di terapie cellulari e CAR-T (Tabella 7). 5. Formazione, educazione e aspetti multidisciplinari 5.1. Formazione del personale L’infermiere deve essere adeguatamente formato con educazione continua tramite lezioni in plenaria/on-line e dispense, e deve poter consultare nei diversi setting procedure e istruzioni operative stilate ad hoc. I centri che effettuano terapie cellulari e CAR-T aderiscono agli standard per le cellule effettrici immunitarie della Foundation for Accreditation of Cellular Therapy (FACT) o del Joint Accreditation Committee of the International Society for Cellular Therapy and European Society for Blood and Marrow Transplantation (JACIE) [20]. Tali linee guida internazionali garantiscono un percorso di qualità elevato e di standardizzazione di tutto il processo al fine di assicurare elevati standard comuni a tutti i centri a partire dal reclutamento, alla raccolta e manipolazione e infusione. Perché tale processo sia assolto al meglio il centro deve garantire, come richiesto dalle linee guida di accreditamento, che tutto il team sia formato e preparato con corsi specifici e formazione continua aziendale e personale. Un'ulteriore formazione mirata comprende le tempistiche del trattamento della terapia con terapie cellulari, le procedure di infusione e la gestione degli effetti collaterali unici (CRS, neurotossicità, ecc.) e l’adeguato utilizzo delle scale di valutazione. Inoltre, è importante che gli infermieri conoscano la classe, l'agente specifico e i protocolli da seguire per gestire la somministrazione e il monitoraggio dei pazienti che ricevono agenti immunoterapici. Gli infermieri infine devono conoscere la tipologia di prodotto cellulare da infondere (commerciale o sperimentale) e devono effettuare la formazione specifica della ditta farmaceutica del prodotto stesso o del trial di appartenenza [25]. Ogni professionista approfondirà e aggiornerà l’ambito specifico richiesto dal luogo in cui lavora. Il personale sanitario esperto che prende in carico il paziente e il suo nucleo familiare stretto deve conoscere attentamente la storia del paziente e guidarlo verso una scelta terapeutica mirata e formare adeguatamente ad affrontare tutto il percorso ed eventuali insorgenze di complicanze ed effetti tossici acuti e a distanza [4, 14, 25, 26]. È richiesta una formazione specifica non solo sul percorso della terapia cellulare ma anche esperienza e formazione specifica in ambito oncoematologico e trapiantologico, come per tutti i professionisti che lavorano presso i centri di trapianto emopoietico [25]. 5.2. Educazione del paziente e caregiver L’educazione e la formazione del paziente e del caregiver è un aspetto essenziale dell’attività infermieristica che accompagna il nucleo familiare in tutte le fasi del processo terapeutico. Per capire più nello specifico gli aspetti educativi su cui prestare maggiore attenzione è stata creata la Tabella 8. 5.3. Equipe multidisciplinare L’assistenza al paziente sottoposto a terapie cellulari e CAR-T richiede la presenza di un’ equipe multiprofessionale in cui sono inserite figure specialistiche molteplici che ruoteranno accanto al paziente durante tutto il percorso, come il neurologo, l’intensivista, aferesista, il fisioterapista, lo psicoterapeuta e tutta l’equipe medica e infermieristica tra cui l’infermiere esperto che prenderà in carico il paziente nella prima fase delicatissima, e lo seguirà in tutto il suo percorso interagendo con l’equipe in toto [20]. Tabella 8 - Aspetti educativi paziente sottoposto a Terapia Cellulare e CAR-TA • In cosa consiste la terapia cellulare, tempistiche e percorso • Attenta comunicazione e informazione per ciò che riguarda la linfocitoaferesi, reazioni ed effetti collaterali • L’infermiere esperto dovrà informare il paziente su cosa aspettarsi durante il ricovero ospedaliero, Il processo di infusione della terapia cellulare, incluso tempi di premedicazione e potenziale effetti collaterali, tossicità, sintomi da segnalare e tempi di monitoraggio, fatigue depressione, stanchezza, l’istruzione è completata e rafforzata da molteplici membri del team di assistenza multidisciplinare. • Presavisione del consenso informato in modo consapevole • Attenta informazione sulla terapia linfodepletiva che verrà effettuata e eventuali effetti collaterali, gestione e comunicazione al medico di riferimento. • Il paziente e il suo caregiver devono essere istruiti in modo approfondito sugli effetti collaterali e le tossicità associati con la terapia cellulare incluso cosa osservare per poter comunicare in modo tempestivo all’equipe e intervenire tempestivamente. • È necessario informare adeguatamente il paziente e il caregiver sugli effetti tardivi della neurotossicità e aplasia prolungata. Devono essere riconosciuti precocemente i sintomi ed essere comunicati tempestivamente al medico di riferimento, al fine di intervenire tempestivamente in modo efficace. • Educare il paziente e il caregiver sul potenziale rischio di contrarre infezioni a causa della prolungata citopenia e aplasia da linfociti B • Concordare con la famiglia strategie di accurate norme igieniche della casa e della persona con particolare attenzione al device, stile di vita e alimentazione adeguata • Particolare attenzione all’alimentazione evitando alimenti crudi, e non di origine industriale • Mantenere i contatti continui con il centro • Infoeducazione del pediatra/medico curante e del team di assistenza domiciliare riguardo al percorso terapeutico effettuato e le eventuali complicanze incorse nel periodo di degenza
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