545 6. Complicanze tardive e dell’immunosoppressione nello sviluppo di SN, in particolare per il carcinoma squamocellulare della pelle e dell’orofaringe. Il meccanismo patogenetico alla base dell’insorgenza di queste neoplasie coinvolgerebbe il DNA delle cellule della mucosa epiteliale tramite l’instabilità dei microsatelliti. [25] I tumori che si sviluppano a seguito di immunodepressione e GvHD cronica, a differenze dei tumori dipendenti dalle radiazioni, insorgono tendenzialmente con una latenza temporale più corta e l’incidenza cumulativa aumenta in relazione alla severità dell’immunosoppressione e alla sua durata. Sono più a rischio di sviluppare SN dopo Graft i pazienti che hanno effettuato il trapianto in età avanzata e quelli con donatore HLA non identico [1]. Così come accade nelle patologie oncologiche ed ematologiche che si verificano nella popolazione generale non sottoposta a trapianto, anche per le SN si conferma importante il ruolo patogenetico delle infezioni virali, tra cui l’HCV, associato al carcinoma epatocellulare, l’HPV, associato al carcinoma della cervice uterina e l’EBV per i tumori nasofaringei. [1,26] Oltre a questi fattori di rischio per lo sviluppo di SN, bisogna anche considerare le caratteristiche anagrafiche, parafisiologiche e le comorbidità di ciascun paziente: hanno infatti un rischio aumentato di sviluppare SN i pazienti che sono stati irradiati in giovane età rispetto a quelli trattati con terapia radiante più tardi nel corso della vita, i pazienti con fototipo chiaro (rischio aumentato di carcinoma squamocellulare della pelle) e quelli cirrotici. [1,13] 3. Screening Cruciale per la prognosi dei pazienti che sviluppano SN è la diagnosi precoce, motivo per cui nel contesto del follow up post trapianto deve essere sempre contemplato lo screening delle patologie oncologiche ed ematologiche. La tabella 2 riassume le raccomandazioni per lo screening di questi pazienti. [1,27-30] 4. Conclusioni L'incidenza di SN è una delle complicanze importanti del trapianto di cellule staminali, la cui incidenza risulta essere superiore rispetto alla popolazione generale. È fondamentale pertanto che nel follow-up di questo gruppo di pazienti ad alto rischio per seconde neoplasie siano effettuati esami di screening specifici e valutazioni per vari tipi di neoplasie, incluse quelle delle ossa, del distretto testa-collo e della cute. In tali pazienti inoltre è necessario porre particolare attenzione a sintomi possibilmente correlati a neoplasie secondarie per effettuare quanto prima una diagnosi precoce ed un trattamento adeguato. Neoplasia Screening t-MN Emocromo con formula leucocitaria e agoaspirato midollare periodici. Emopatia del donatore Monitoraggio del chimerismo; FISH su sangue midollare. Tumori della pelle Fotoprotezione, visita dermatologica ogni 1-2 anni. Particolare attenzione ai pazienti con GvHD cronica e/o che hanno avuto già un tumore cutaneo. Tumori orofaringei Controlli annuali. Biopsia delle lesioni sospette. Tumore tiroideo Esame obiettivo tiroideo annuale. Nei pazienti che hanno effettuato radioterapia del distretto collo/torace superiore o irradiazione corporea totale ecografia annuale ed esami laboratoristici specifici. Agoaspirato di noduli sospetti. Tumore della mammella Autopalpazione. Mammografia ogni 1-2 anni dall’età di 25 anni o dagli 8 anni successivi all’ultima terapia radiante. Tumore della cervice PAP-test ogni 1-3 anni a partire dall’età di 21 anni. Tumore del polmone Cessare abitudine tabagica. TC torace precoce in caso di sospetto clinico. Tumore del fegato Esami ematochimici periodici. Fibroscan nei pazienti HCV- positivi. Tumore colon-retto Ricerca sangue occulto fecale annuale + sigmoidoscopia ogni 5 anni (alternativamente colonscopia ogni 10 anni). Effettuare prima colonscopia a partire dai 50 anni in assenza di storia familiare di carcinoma del colon-retto. Tabella 2 Screening SN
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