544 solide post trapianto, in particolare quelle della mammella, della tiroide, dell’osso e della pelle (principalmente il carcinoma squamocellulare), con un rischio relativo strettamente dose-dipendente. [1,13,22] L’esposizione alle radiazioni può indurre la formazione di punti di rottura nella doppia elica del DNA, determinando duplicazioni, traslocazioni e instabilità genomica. Le neoplasie post-attiniche hanno solitamente un lungo periodo di latenza e hanno un’incidenza maggiore nei pazienti che hanno effettuato il trapianto da giovani . [1,13] In uno studio del Centro per la Ricerca Internazionale sul Sangue e sul Trapianto di Midollo Osseo (CIBMTR) e del Fred Hutchinson Cancer Research, è stata analizzata la comparsa di SN in pazienti sottoposti a Irradiazione Totale Corporea. Tra i tumori più frequentemente osservati in questo sottogruppo di pazienti c’erano quelli orofaringei, i tumori epatici, del sistema nervoso centrale, della tiroide, dell’osso, dei tessuti molli e della cute (carcinoma squamocellulare, basalioma, melanoma). [22] Meno conosciuta e peculiare è invece la patogenesi dell’Emopatia del donatore. In letteratura vengono sostanzialmente discussi due meccanismi: la trasmissione di un clone patologico dal donatore al ricevente oppure la trasformazione maligna delle cellule del donatore. Il primo meccanismo patogenetico sembra più probabilmente coinvolto nelle patologie linfoidi post-trapianto, che sono più caratteristiche di donatori più anziani e spesso associati a infezione da EBV, mentre l’evoluzione in emopatia di un clone del donatore è più frequentemente associata a patologie di origine mieloide e viene associata ad alterazioni del microambiente midollare (come l’invecchiamento precoce della nicchia emopoietica del donatore), la predisposizione genetica e i fattori ambientali acquisiti.[23-24] In letteratura viene anche descritto il ruolo della GvHD Seconda Neoplasia Incidenza Fattori di rischio Tumore mammario 0.8% a 10 anni 4.6% a 20 anni 11.0% a 25 anni Giovane età al momento del trapianto TBI Tumori cutanei 6.5% a 20 anni (CSC) 3.4% a 20 anni (BCC) TBI (BCC) Giovane età al momento del trapianto (BCC) GvHD cronica (BCC) GvHD acuta (CSC) Deplezione linfociti T (melanoma) Tumori orofaringei 32-92/100.000 persone/anno Rischio aumentato 7-16 volte Condizionamento ridotta intensità GvHD cronica Maschi Tumori intestinali 4-59/100.000 persone/anno Rischio tumori colon-retto non marcatamente aumentato rispetto alla popolazione generale GvHD cronica Tumore tiroideo Variabile Femmine GvHD cronica Giovani Radioterapia Tumore polmonare Variabile Fumatori Condizionamento Bu-Cy T-MN 1% a 30 mesi 11.7% a 6 anni Anziani Autotrapianto Precedenti linee terapeutiche TBI PTLD Massima nel primo anno dopo il trapianto (0.2-11%), in particolare nei primi 2-4 mesi. EBV T-deplezione Anti-timoglobuline HLA non identico e non familiare Anziani GvHD acuta e cronica LOL Rara GvHD cronica ed estesa LD Rara Infezioni virali Immunosoppressione Tabella 1. Incidenza e fattori di rischio
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