Handbook_Volume III

529 3.2. Esercizio terapeutico L’esercizio terapeutico rappresenta uno strumento terapeutico fondamentale del trattamento riabilitativo sia nell’adulto che in età evolutiva. L’esercizio terapeutico è sviluppato in programmi diversi (respiratorio, di resistenza, di rinforzo muscolare, di allungamento e di esercizio aerobico), affidati ad uno o più fisioterapisti (Tabella 2) in sessioni di intensità e frequenza adatte al singolo paziente [22]. L’esercizio terapeutico in carico rappresenta uno stimolo importante per la conservazione della massa ossea e della massa e forza muscolare dei m. antigravitari indispensabili alla stazione eretta. Il training per l’equilibrio ha un ruolo importante insieme all’utilizzo di ausili ed ortesi per migliorare la stabilità e la sicurezza negli spostamenti in casa ed in ambiente esterno, favorendo l’autonomia personale ed il reinserimento lavorativo nei giovani adulti e scolastico nei bambini ed adolescenti. Le nuove tecnologie stanno dimostrando buone potenzialità come per l’allenamento vibratorio (Whole Body Vibration) [23] che consiste nell’effettuare gli esercizi su una pedana vibratoria. Sempre valide tecniche in uso da tempo come l’elettrostimolazione che ha ampio utilizzo per migliorare massa e forza muscolare essendosi dimostrata efficace e sicura anche in concomitanza di fasi di trattamento chemioterapico [24]. 3.2. Ortesi e ausili Ortesi ed ausili sono essenziali nel CGvHD muscoloscheletrico (Figura 3). Le ortesi statiche e dinamiche applicate alle regioni colpite da rigidità articolare e/o contratture permettono di conservare corretti rapporti articolari, preservano le strutture periarticolari come capsule e legamenti, riducono il dolore e possono essere associate a programmi fisiokinesiterapici ed occupazionali. Gli ausili per la deambulazione sono importanti per ridurre il rischio di caduta e preservare l’autonomia richiedendo tuttavia una corretta prescrizione in base anche alle comorbidità ed all’aderenza e persistenza all’utilizzo. Il loro utilizzo e manutenzione richiedono un addestramento di paziente e caregiver da parte del fisioterapista o del terapista occupazionale a seconda dell’ausilio. 3.3. Terapia occupazionale, Medicina Complementare ed Alternativa, Attività Fisica La Terapia occupazionale, la Medicina Complementare ed Alternativa, e l’Attività Fisica rappresentano, ciascune per i suoi specifici abiti, potenti mezzi per migliorare la funzione fisica e mentale, le attività e la partecipazione sociale dei pazienti con cGvHD. In particolare la limitazione nelle attività di vita quotidiana rappresenta una problematica molto importante nel cGvHD in età infantile ed evolutiva e in età lavorativa con un forte impatto sulla sfera individuale e sociale, sul peso assistenziale e sullo svantaggio economico per pazienti e caregivers. La terapia occupazionale ha un ruolo importante nel permettere a questi pazienti di gestire e migliorare le funzioni compromesse e recuperare le attività di studio e di lavoro essenziali per una più soddisfacente qualità della vita. La Medicina Complementare ed Alternativa, l’Attività Fisica e se possibile Sportiva, adattata alla singola persona, hanno anche esse un ruolo cruciale per restituire ai pazienti chance di recupero del proprio ruolo personale e sociale e possono fare parte integrante del PRI. 4. Conclusioni Nel cGvHD muscoloscheletrico così come nelle altre manifestazioni la Riabilitazione è centrale. La formulazione del Progetto Riabilitativo Individuale ,comprensivo dei vari programmi necessari alla presa in carico del paziente ed affidati ai diversi professionisti, garantisce l’erogazione di cure integrate e personalizzate che possono sicuramente migliorare la funzione fisica e mentale, la performance individuale e sociale e la percezione della qualità della vita dei pazienti. Tabella 2. Tipologie di esercizio terapeutico nel cGvHD ORTESI ED AUSILI ORTESI ( o TUTORE) : dispositivo che si applica al corpo per migliorare una funzione o una struttura corporea ma che non sostituisce una parte anatomica mancante. AUSILIO: dispositivo, attrezzatura o sistema tecnologico che può compensare in parte o in toto una attività limitata Tutori statici mano: dispositivi utilizzati allo scopo di mettere a riposo le strutture anatomiche coinvolte, mantenere una postura corretta evitando l’instaurarsi di retrazioni muscolari e contratture articolari. Bastoni canadesi: ausilio che migliora la sicurezza nel cammino limitando il carico sugli arti inferiori Tutori dinamici mano: dispositivi utilizzati allo scopo di tutelare le strutture anatomo-funzionali al tempo stesso garantendo un range di movimento. Bastone tripode e quadripode: ausilio che migliora l’equilibrio e la sicurezza del cammino aumentando la superfice di appoggio al suolo AFO (ankle-foot orthosis): dispositivo che coinvolge due segmenti quali gamba e piede e stabilizza l’articolazione tibiotarsica in caso di paralisi del m. tibiale anteriore. Deambulatore: ausilio progettato per garantire sostegno nel cammino alle persone con ridotte capacità motorie e con scarso equilibrio. 6. Complicanze tardive

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