Handbook_Volume III

468 6.2 GVHD Cronica Attilio Olivieri1*, Giorgia Mancini1 1Clinica di Ematologia, Università Politecnica delle Marche-AOR Ancona-Italy Email address: a.olivieri@univpm.it* *Corresponding author Abstract: la GVHD cronica (cGVHD) rappresenta la più frequente complicanza tardiva del trapianto allogenico, la più frequente causa di mortalità non legata alla malattia ematologica di base e frequentemente determina una compromissione della qualità della vita nei lungo-sopravviventi dopo trapianto di Cellule Staminali. La cGVHD è caratterizzata da una serie di complicanze infettive, metaboliche e funzionali che richiedono una terapia di supporto. La cGVHD può colpire qualsiasi organo anche se le localizzazioni più frequenti coinvolgono la cute (ed il sottocutaneo), la bocca, gli occhi, i polmoni, l’apparato locomotore e il tratto digestivo. Si distingue dalla GVHD acuta non tanto per l’epoca di insorgenza (una volta venivano etichettate come croniche le manifestazioni insorte ad oltre 100 giorni dal trapianto) ma per una serie di caratteristiche diagnostiche o distintive che la differenziano dalla GVHD acuta. Le manifestazioni cliniche in alcuni casi ricordano quelle delle malattie autoimmuni mentre dal punto di vista biologico, oltre alla attivazione di linfociti T helper e di T citotossici, si osserva una anche una espansione di linfociti B allo ed autoreattivi, con autoanticorpi e concomitante deficit delle cellule T regolatorie. Esistono forme clinicamente diverse di cGVHD, da quelle lievi spessoo gestibili coon terapie topiche, alle forme gravi che condizionano una prognosi a volte severa. La terapia steroidea, che rappresenta tuttora lo standard di prima linea, è caratterizzata da una percentuale elevata di fallimenti che richiedono terapie di seconda linea e terapie ancillari, sulla base delle diverse localizzazioni d’organo. Keywords: cGVHD 1. Introduzione La GVHD cronica (cGVHD) è la causa più importante di morbilità e mortalità tardive, non legate a ricaduta di malattia, dopo trapianto allogenico. La sua incidenza è di circa il 40% in tutti i pazienti sottoposti ad allo-trapianto ed è aumentata negli ultimi 20 anni a causa dell’aumento dell’età dei pazienti e del ricorso a trapianto da MUD (matched unrelated donor) o mismatched, a chemioterapia di condizionamento a ridotta intensità (RIC) e all’utilizzo di cellule staminali da sangue periferico. I principali fattori di rischio per lo sviluppo di cGVHD nella popolazione adulta e pediatrica sono rappresentati dal grado di compatibilità tra donatore e ricevente (il rischio è maggiore con un donatore mismatched o MUD rispetto al trapianto tra fratelli HLA-compatibili), dall’età avanzata del donatore, dalla combinazione donatore femminile/ricevente maschile, dalla sorgente periferica di Cellule Staminali Emopoietiche, e dall’uso della TBI nel condizionamento; tuttavia il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di una cGVHD rimane la storia di una pregressa aGVHD [1][2] 2. Fisiopatologia e clinica 2.1. La patofisiologia La patofisiologia della GVHD cronica è sintetizzabile in tre steps differenti (Figura 1): una prima fase caratterizzata dallo sviluppo di cloni T alloreattivi che determinano un danno multiorgano con particolare tropismo per il timo, determinando una alterazione della tolleranza immunologica che coinvolge sia l’immunità innata che quella adattativa; ciò determina una progressiva perdita di linfociti T-regolatori, Treg (seconda fase) con conseguente abnorme sviluppo di linfociti B

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