451 5. Complicanze precoci non si allevia con un periodo appropriato di sonno e riposo [1]. La fatigue è un sintomo complesso e multidimensionale che può presentarsi come sintomo isolato oppure essere parte di un insieme di sintomi (symptom cluster) come il dolore, la depressione, i disturbi del sonno e l’anemia [1]. Gli individui possono percepire la fatigue come stanchezza fisica, come necessità di ridurre l'attività, riduzione della motivazione, e/o stanchezza mentale [2,3]. Gran parte delle conoscenze sulla fatigue si concentra sulla fatica fisica in relazione all'esercizio cioè alla risposta muscolare. Da questa prospettiva, è fisiologicamente definita come l'incapacità di mantenere la potenza [3,4] ed è percepita come una sensazione di debolezza, anche quando il muscolo non viene utilizzato, e/o una sensazione di maggiore sforzo necessario per portare a termine un compito. Inoltre, comprende dimensioni psicologiche come la stanchezza mentale e la riduzione della motivazione che può essere espressa come una ridotta capacità di attenzione, concentrazione e apprendimento, nonché un disturbo della memoria a breve termine [4]. 1.2. Epidemiologia La CRF rappresenta uno dei sintomi più frequenti e invalidanti riferiti dai pazienti oncologici/ematoncologici, con una prevalenza elevata in tutte le fasi della malattia. Essa comprende sensazioni soggettive e oggettive che possono persistere dalla diagnosi fino alla fine della vita [5]. La CRF colpisce quasi il 65% dei pazienti affetti da cancro; oltre due terzi di questi pazienti la descrivono come grave per almeno 6 mesi e un terzo la riferisce come persistente per diversi anni dopo il trattamento. [6,7,8]. Fino al 40% dei pazienti riferisce fatigue al momento della diagnosi di cancro, l'80% - 90% durante la chemioterapia (ChT) e/o la radioterapia (RT), in particolare il 17% - 21% durante la sola ChT e il 33% - 53% durante l'associazione di ChT e RT [6,8, 9]. Inoltre, la terapia ormonale, la terapia mirata e anche l'immunoterapia possono essere responsabili dell’insorgenza della fatigue [10]. 1.3. Eziologia: cause e fattori di rischio L'eziologia della CRF non è ancora stata chiarita in modo approfondito, anche se può coinvolgere diversi fattori fisiologici e di sistemi biochimici che, a loro volta, possono variare a seconda del tipo di tumore, dello stadio della malattia e del trattamento [3, 6, 8, 11]. I meccanismi specifici coinvolti nella fisiopatologia della CRF ad oggi sono sconosciuti. Tuttavia i meccanismi ipotizzati includono le citochine pro-infiammatorie [1, 11, 12], una cattiva regolazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) [1, 13], la disincronizzazione del ritmo circadiano [1, 14] un deficit muscolo scheletrico [15] e alterazioni genetiche. Ovviamente questi meccanismi possono essere interdipendenti [1, 16]. Secondo Fatigoni et al. [5] altri fattori di rischio possono essere • I disturbi del sonno e riposo: sintomo molto frequente nel paziente oncologico. Spesso causato dal dolore e collegato ad alti livelli di fatigue (dal 30 al 70% dei pazienti); • Il dolore: se presente in maniera intensa e persistente può interferire con lo stato umorale e le attività di vita quotidiana (AVQ); • Cause psicologiche come depressione, ansia e distress. 1.4. Manifestazioni cliniche Essendo la fatigue una percezione soggettiva, alcuni pazienti possono avvertire un senso di stanchezza molto lieve, che non interferisce con le AVQ, per altri invece le conseguenze possono essere molto pesanti. La fatigue può ripercuotersi anche sul rapporto con gli altri, perché il paziente può sentirsi insofferente o provare la tendenza ad isolarsi, in quanto ritiene che la vita di relazione richieda troppo sforzo. La CRF può interessare la sfera fisica, emotiva, cognitiva e comportamentale ed ha un impatto negativo su tutte e quattro le dimensioni [1] come riportato nella tabella 1 “Effetti della fatigue” in base alla sfera interessata [1, 17]. Tabella 1. Effetti della Fatigue Domini Conseguenze Fisico Impossibilità di condurre una vita normale e di svolgere le proprie attività abituali. Alla sensazione generale di stanchezza corrisponde un aumento della necessità di dormire e riposare. Mentale/emozionale Riduzione di motivazione e di interesse; sentimenti di tristezza, frustrazione, irritabilità; perdita della capacità di apprezzare la vita presente; difficoltà a concentrarsi e ricordare. Sociale/ comportamentale Difficoltà a svolgere attività che richiedono anche un minimo sforzo fisico; perdita di interesse per la vita di relazione. Professionale Interferenze sulla vita lavorativa che si traducono nell’esigenza di cambiare mansioni o ridurre l’orario di lavoro. 2. Diagnosi Negli ultimi due decenni sono stati compiuti progressi nella comprensione della CRF, compresa la sua misurazione negli adulti e nei bambini, ma un algoritmo diagnostico specifico non è ancora ben definito [8, 18]. Per cercare di capire cosa si intende per CRF, sono stati sviluppati criteri diagnostici specifici, proposti per l'inclusione nella Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD- 10) e dei problemi correlati, proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità [8, 19, 20]. La ICD-10 è la decima revisione della classificazione ICD. I criteri definiscono la CRF come una sindrome in base alla presenza dei seguenti sintomi specifici come la diminuzione dell'energia, un aumentato bisogno di riposo (che è sproporzionato rispetto alle variazioni del livello
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