450 5.11 La Fatigue 5.11.1 Nell'Adulto Laura Orlando1*, Mauro Baglioni1 1Ematoncologia, Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, Ente Ospedaliero Cantonale, Bellinzona CH Email address: laura.orlando@eoc.ch (Laura Orlando), mauro.baglioni@eoc.ch (Mauro Baglioni). *Corresponding author Abstract: La fatigue cancro correlata corrisponde ad una situazione patologica di stanchezza sia fisica che mentale in cui il paziente non riesce a ristabilire un adeguato livello di energia neppure dopo un riposo prolungato e/o un’idonea terapia di supporto, e spesso neppure dopo la rimozione di evidenti cause scatenanti. L’eziologia è multifattoriale in quanto deriva da una complessa interazione di fattori fisici, psicologici e ambientali. Essa viene percepita dal paziente come inusuale o anormale, del tutto sproporzionata rispetto alle attività quotidiane che normalmente la persona svolge. Rappresenta l’effetto collaterale più frequente delle patologie oncologiche/oncoematologiche e/o dei trattamenti terapeutici ad esso associati, ed è anche l’effetto collaterale che più di ogni altro influisce drasticamente sulla qualità di vita dei pazienti, tanto che molte persone considerano la fatigue l’effetto collaterale più gravoso rispetto al dolore, alla nausea o al vomito. Nonostante sia possibile dare una definizione della fatigue soddisfacente dal punto di vista descrittivo, rimane comunque una problematica molto difficile da valutare da un punto di vista clinico, soprattutto a causa della soggettività dell’espressione sintomatologica. D’altro canto gli operatori sanitari tendono a sottovalutarla perché spesso è sovrapposta a una sindrome depressiva o a un malessere generale ed è un “sintomo” non ben definibile e valutabile oggettivamente come nausea, vomito o dolore. I pazienti e i familiari/caregiver devono essere informati che la gestione della fatigue è parte integrante dell'assistenza sanitaria e che può persistere anche dopo il trattamento. Le linee guida presenti in letteratura raccomandano che “tutti i pazienti devono essere sottoposti a uno screening della fatigue con misure adeguate all'età durante la visita iniziale, a intervalli regolari durante e dopo il trattamento e secondo le indicazioni cliniche. Essa deve essere riconosciuta, valutata, monitorata, documentata e trattata tempestivamente per tutti i gruppi di età, in tutti gli stadi della malattia, prima, durante e dopo il trattamento”[1]. Gli infermieri possono svolgere un ruolo significativo nella applicazione delle linee guida per la Cancer Related Fatigue nella pratica clinica. Inoltre possono riconoscere le numerose barriere legate ai pazienti e agli altri professionisti e lavorare con loro in maniera strutturata e collaborativa all'interno del sistema al fine di costruire percorsi condivisi per una presa in carico ottimale. Keywords: Cancer Related Fatigue; Diagnosi; Screening; Trattamento; Gestione multidisciplinare 1. Introduzione La fatigue cancro-correlata (cancer related fatigue - CRF) è un problema clinico serio ed è uno dei sintomi più comuni avvertiti dai pazienti oncologici/ematoncologici. La CRF ha effetti deleteri su molti aspetti della qualità di vita dei pazienti, compreso il loro benessere fisico, psicologico e sociale. 1.1. Definizione e caratteristiche La CRF secondo il National Comprehensive Cancer Network (NCCN) è un’angosciante e persistente sensazione soggettiva di stanchezza o esaurimento fisico, emotivo e/o cognitivo dovuta al cancro e/o ai trattamenti oncologici, che non è proporzionale ad attività recenti e interferisce con le funzionalità usuali, di conseguenza
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