Handbook_Volume III

448 5.10.5 Disgeusia Francesco Arena1* 1Centro Trapianti Midollo Osseo Adulti, Comprehensive Cancer Center – ASST Spedali Civili di Brescia Email address: arena.nutrizione@gmail.com (Francesco Arena) *Corresponding author Abstract: L’alterazione del gusto è una complicanza comune e precoce dei regimi di condizionamento e della chemioterapia e della radioterapia in generale. Le cause non sono note e si presume che il sintomo possa anticipare altri eventi avversi gastrointestinali o comunque concorrere al disagio del paziente. L’alterazione dei sapori percepiti dal paziente pone problemi di accettazione e scelta dei cibi e si pone come ulteriore ostacolo ad una corretta alimentazione/nutrizione durante le fasi immediatamente successive al condizionamento. Diversi approcci possono mitigare il sintomo, ma una soluzione sostenuta da forti evidenze non è ancora disponibile in letteratura. Di seguito un breve accenno alle strategie utili per limitare il disagio dei pazienti e alcune prospettive future. Keywords: Disgeusia, Alterazione del Gusto, Chemioterapia, Radioterapia, sapore 1. Introduzione La disgeusia si definisce come una sensazione di gusto alterato, sgradevole o distorto [1, 2]. I meccanismi patogenetici alla base di questa complicanza non sono noti, tuttavia sappiamo che la causa è riconducibile ai farmaci chemioterapici utilizzati nella fase di condizionamento, responsabili del danneggiamento delle cellule recettrici del gusto e dell’olfatto [1]. La radioterapia, invece, può causare disgeusia distruggendo la struttura dell’epitelio linguale, impendendo alle molecole del cibo di penetrare attraverso la mucosa ed attivare i meccanismi percettivi del gusto [2]. Frequentemente, il paziente percepisce sapore amaro, metallico, salato o più genericamente sgradevole [1]. Queste sensazioni possono essere percepite con qualsiasi cibo o bevanda, questo ha un impatto notevole sulla capacità del paziente di alimentarsi per bocca e di conseguenza sul suo stato nutrizionale e sulla sua qualità di vita [2, 3]. In ambito oncologico l’indecenza di disgeusia è circa pari al 70%; l’incidenza sale fino al 76% nel caso in cui si combini radioterapia e chemioterapia [1, 4]. Nel setting trapiantologico, l’incidenza andrebbe esplorata in modo più approfondito. 2. Prevenzione e trattamento Come detto in precedenza, essendo ancora sconosciuti i meccanismi patogenetici della disgeusia, risulta difficile ad oggi dare delle indicazioni precise ed efficaci per il suo trattamento. Di seguito elenchiamo alcune strategie utili per il suo trattamento e la sua prevenzione: 1) Consumare succo di limone (in assenza di lesione del cavo orale) e gomme da masticare prima del pasto, potrebbero aiutare a rendere il gusto più piacevole stimolando la salivazione [5]; 2) Consumare piccoli pasti e frequenti potrebbe incoraggiare i pazienti a consumare più cibo per bocca contribuendo a ridurre il rischio di malnutrizione [1]; 3) Preparare il paziente dal punto di vista psicologico alla possibilità che il gusto possa subire alterazioni [1, 6]; 4) Mantenere una buona igiene orale [1]; 5) Somministrare solfato di zinco. Uno studio randomizzato ha dimostrato che l’integrazione con 45 mg

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