414 5.8.2 Dieta e nutrizione: aspetti assistenziali Stefano Botti1**, Cristiana Caffarri2, Hillary Catellani1 1SC Ematologia, Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, Reggio Emilia, Italia 2Servizio Logistico Alberghiero, Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, Reggio Emilia, Italia Email address: stefano.botti@ausl.re.it (Stefano Botti) *Corresponding author Abstract: La malnutrizione nei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche è in grado di incidere negativamente sugli outcome primari, sullo sviluppo di infezioni e sulla qualità di vita dei pazienti. Gli effetti collaterali del condizionamento, gli eventi avversi del trapianto e la necessità di proteggere i pazienti dalle infezioni possono provocare un forte stress metabolico nutrizionale e/o modificare in maniera sostanziale le abitudini alimentari del paziente. La dieta per i pazienti neutropenici appare oggi superata a vantaggio di approcci dietetici controllati e personalizzati. A causa di una cronica mancanza di evidenze scientifiche forti circa l’approccio alla malnutrizione, le problematiche dietetico-alimentari e metabolico-nutrizionali dovrebbero essere affrontate in maniera multidisciplinare attraverso la formazione ed il coinvolgimento di teams nutrizionali, durante tutto il percorso trapiantologico. Gli infermieri hanno un ruolo fondamentale nel team e nel processo di assistenza nutrizionale, in particolare per le attività di screening e monitoraggio dei parametri nutrizionali e dell’intake calorico, per la gestione dei supporti (integratori, nutrizione enterale e parenterale) e per l’educazione alimentare del paziente. E’dunque necessario che gli infermieri siano adeguatamente formati e che posseggano competenze adatte ad affrontare la problematica. Keywords: Nutrizione, Dieta a Bassa Carica Microbica, Assistenza, Supporto Nutrizionale, Trapianto di Cellule Staminali, Team Nutrizionale 1. Introduzione Il mantenimento dell’apporto orale attraverso una dieta equilibrata e calcolata, sulla base dei fabbisogni del paziente e tenendo conto degli introiti alimentari, appare oggi la migliore modalità di approccio nutrizionale per i pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche (TCSE). Tuttavia nella realtà i pazienti sottoposti a TCSE riducono fortemente l’apporto orale per intolleranza causata dagli effetti del trattamento a carico del tratto oro-gastro-enterico (variazioni del gusto, nausea, vomito, mucosite, diarrea, ecc…) [1]. Questo rende spesso necessario il ricorso alla integrazione dei pasti o addirittura alla loro sostituzione, mediante strategie di nutrizione artificiale, che possono costituire una grande risorsa nel contrastare gli effetti della malnutrizione, ma a loro volta comportano una serie di rischi che devono essere considerati attentamente dal team trapiantologico e condivisi con il team nutrizionale e con il paziente [2, 3]. I metodi di nutrizione orale, enterale e parenterale non si escludono a vicenda, e anche se oggi abbiamo a disposizione numerose revisioni sui benefici e i rischi di tutte le varie opzioni, la letteratura non è in grado di fornire forti evidenze circa le specifiche applicazioni per il supporto nutrizionale; infatti, nella pratica clinica, le difficoltà sopraggiungono quando si cerca di definire criteri standard (non personalizzati) sull’utilizzo di supporti nutrizionali [4]. 2. Necessità nutrizionali del paziente sottoposto a TCSE 2.1. Fabbisogni
RkJQdWJsaXNoZXIy ODUzNzk5