Handbook_Volume III

380 con una frequenza calibrata sulle condizioni cliniche del paziente e sulla loro rapidità di evoluzione. Una revisione terapeutica si rende necessaria per limitare impiego di farmaci epatotossici/nefrotossici ed un assessment nutrizionale e dietologico per il monitoraggio e l’adattamento della dieta sono necessari nelle SOS lievi e moderate. Scale di valutazione dell’instabilità clinica del paziente come Modified Early Warning Score (MEWS) possono essere utili. Aspetti di grande importanza in una visione olistica sono: la gestione sintomatica di eventi quali prurito, edemi declivi, astenia, il supporto info/educativo e l’eventuale supporto psicologico al paziente e ai famigliari che potrebbero favorire la compliance e l’empowerment del paziente. 2.6. Assistenza a pazienti con sospetto di SOS severa - molto severa Le forme severe di SOS comportano il decesso di una percentuale superiore all’80% dei pazienti; spesso il processo assume i contorni della MOD e nei casi più gravi della Multi Organ Failure (MOF) [1]. I pazienti affetti da forme severe richiedono un approccio intensivo, di supporto alle funzioni vitali. Gli infermieri che li assistono dovrebbero avere una adeguata formazione e possedere le competenze necessarie alla gestione di pazienti “critici”. Nella gestione clinica dovrebbero essere coinvolti anestesisti, rianimatori, epatologi, nefrologi, ed altri specialisti di cui si renda necessaria la competenza in un’ottica di approccio multidisciplinare. In tabella 3 vengono declinati i parametri e le tempistiche per il monitoraggio delle forme severe o multiorgano. Dovrebbe essere predisposto il monitoraggio continuo dei parametri vitali e di tutti i parametri relativi alla insufficienza multiorgano [6], con particolare attenzione ai distretti respiratorio e renale [5;7]. Sarebbe auspicabile che venissero predisposti percorsi per un rapido trasferimento dei pazienti in terapia intensiva per il supporto alle funzioni vitali. Altri aspetti specifici emersi dall’analisi della letteratura disponibile sono l’ausilio psicologico relativo ai temi del fine vita, la palliazione e gli aspetti spirituali. Il defibrotide è il trattamento di scelta in queste forme; la sua somministrazione deve essere iniziata prima possibile e la risposta al trattamento dovrebbe essere strettamente monitorata. Gli infermieri, pertanto, dovrebbero conoscerne le caratteristiche di utilizzo e gli effetti avversi, specie sul versante coagulativo [18;19]. Tabella 3. Protocollo di monitoraggio SOS FR: frequenza respiratoria; SPO2: saturazione ossigeno; FC: frequenza cardiaca; PA: pressione arteriosa; MEWS: modified early warning score; ICU: intensive care unit

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