367 5. Complicanze precoci 5.6.2 Aspetti assistenziali della cistite emorragica Celon Nicola1*, Garola Martina2 1UOC Ematologia e Immunologia clinica, DIDAS Medicina dei Sistemi, Azienda Ospedale Università, Padova, Italia 2UOC Oncoematologia pediatrica, Dipartimento Salute della Donna e del Bambino, Azienda Ospedale Università, Padova, Italia Email address: Nicola.celon@aopd.veneto.it, Martina.garola@aopd.veneto.it *Corresponding author Abstract: La cistite emorragica (HemorrhagicCystitis, HC) è una delle possibili complicanze conseguenti al trapianto di cellule staminali ematopoietiche (Haematopioetic Stem Cell Transplantatio, HSCT). Incide in maniera significativa sulla qualità di vita dei pazienti, aumenta la lunghezza dell’ospedalizzazione e può portare alla morte. Il ruolo infermieristico è essenziale nel percorso di prevenzione, trattamento e supporto del paziente con cistite emorragica. Gli interventi preventivi riguardano l’iperidratazione per via endovenosa, la somministrazione di mesna, l’alcalinizzazione delle urine e la diuresi forzata. Rispetto ai trattamenti, la letteratura non identifica percorsi universali, molto dipende dall’agente causale della HC (regime di condizionamento, agenti virali). Il ruolo infermieristico diviene centrale nelle misure di supporto al paziente con HC (idratazione, gestione della sintomatologia, miglioramento del comfort, supporto psicologico), attraverso un intenso e continuo monitoraggio delle condizioni cliniche. Keywords: Cistite emorragica, trapianto di cellule staminali ematopoietiche, assistenza infermieristica, prevenzione, trattamento 1. Introduzione La cistite emorragica (Haemorrhagic Cystitis, HC) è una delle possibili complicanze conseguenti al trapianto di cellule staminali ematopoietiche (Haematopioetic Stem Cell Transplantatio, HSCT). Incide in modo significativo sulla qualità di vita dei pazienti, aumenta la lunghezza dell’ospedalizzazione e può portare alla morte [1,3,8]. La cistite emorragica è una condizione infiammatoria della vescica, conseguenza di un danno diretto sull’urotelio da parte del regime di condizionamento oppure da infezioni virali [2,8]. È caratterizzata dalla presenza di ematuria, in assenza di altre condizioni cliniche, come le mestruazioni, diatesi emorragica, diffusa coagulazione intravascolare, sindrome da disfunzione multiorgano e sepsi [1,8]. La gamma di manifestazioni urologiche va da microscopica ematuria a emorragia severa con insufficienza renale da ostruzione. Il ruolo infermieristico è essenziale nel percorso di prevenzione, trattamento e supporto della cistite emorragica, percorso non sempre facile da attuare per la mancanza di gold standard [2,3,4]. 2. Prevenzione La prevenzione della cistite emorragica è importante soprattutto per la HC chimica da utilizzo delle ossazafosforine (ciclofosfamide, ifosfamide). L’acroleina, metabolita della ciclofosfamide, è responsabile delle ulcerazioni che si presentano sulla mucosa vescicale e che danno come risultato emorragie intravescicali. La prevenzione della HC si può basare su più misure da attuarsi durante tutto il periodo di regime del condizionamento: l’iperidratazione per via endovenosa (soluzione fisiologica o soluzione glucosalina); l’alcalinizzazionde delle urine con sodio bicarbonato, l’utilizzo del 2-mercaptoetanosulfonato (mesna), antidoto in grado
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