Handbook_Volume III

317 5. Complicanze precoci Un recente studio del 2021 dimostra come l'igiene delle mani con soluzione idroalcolica sia la strategia preventiva più efficace per ridurre le infezioni associate all'assistenza sanitaria [10]. L’OMS nel 2009 ha pubblicato le linee guida sull’igiene delle mani sintetizzandone l’importanza in 5 momenti fondamentali [7]: [1] prima del contatto con il paziente [2] prima di una procedura pulita/asettica [3] dopo esposizione a liquidi corporei (sangue, fluidi corporei o secrezioni, mucose, pelle non intatta o medicazione) [4] dopo il contatto con un paziente [5] dopo il contatto con l'ambiente circostante il paziente Sempre l’OMS nel 2009 ha sottolineato l’efficacia nell’utilizzo del gel alcolico per il lavaggio/frizionamento delle mani descrivendo graficamento la procedura di utilizzo del gel [7] come mostrato nella figura 1. 2.3 Igiene dell’ambiente La pulizia dell’ambiente svolge un ruolo importante nella prevenzione delle infezioni ospedaliere, in particolare nei pazienti immunodepressi e sottoposti a TSCE. Il paziente che riceve un TCSE è più a rischio di infezioni e la probabilità di contaminazione è elevata,rendendo le aree più pericolose rispetto alle aree dei pazienti non immunodepressi [12].Il personale addetto alle pulizie deve essere ben preparato, informato e formato, con particolare attenzione ai problemi di questa tipologia di pazienti. È sempre preferibile assegnare un addetto delle pulizie stabile al reparto, al fine di garantire una continuità di servizio e una formazione adeguata. La stanza del paziente dev’essere pulita più di una volta al giorno, prestando particolare attenzione alla rimozione delle polveri [1]. Tutte le superfici orizzontali devono essere pulite con panni monouso per-inumiditi con un disinfettante approvato dalla FDA e dall’Environmental Protection Agency. Tutte le superfici presenti nella stanza dovrebbero essere spazzolabili, impermeabili, facili da disinfettare e antistatiche [1]. 2.4 Precauzioni ed Isolamento I pazienti sottoposti a trapianto si trovano già in isolamento protettivo, in quanto immunodepressi. Per quanto riguarda i pazienti trapiantati, che sono inoltre colonizzati o che hanno un’infezione da patogeni MDRO, devono essere applicate sia le precauzioni standard che quelle da contatto. Importante valutare la via di trasmissione dell’organismo, e di conseguenza applicare la giusta tipologia di isolamento. 2.4.1 Precauzioni standard Vanno applicate a tutti i pazienti indipendentemente dallo stato infettivo. Esse comprendono elementi essenziali quali: • IGIENE DELLE MANI • DISINFEZIONE DEGLI AMBIENTI • CORRETTO UTILIZZO DEI DPI • PREVENZIONE DELLE PUNTURE DA TAGLIO (CORRETTO SMALTIMENTO DI AGHI E TAGLIENTI) • CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 2.4.2 Precauzioni da contatto Utilizzato per pazienti che presentano infezioni trasmissibili con il contatto diretto con il paziente o con ciò che il paziente ha toccato direttamente. Questo tipo di isolamento impone l’utilizzo dei seguenti DPI: 1) COPRICAPO MONOUSO 2) MONOUSO 3) GUANTO 4) CALZARI MONOUSO ATTENZIONE alle modalità di SVESTIZIONE; da attuare all’INTERNO DELLA STANZA DI DEGENZA. Ogni dispositivo va gettato nel contenitore per rifiuti speciali/ potenzialmente infetti. figura 1: linee guida OMS,2009 2.2 Bagno con clorexidina al 2% La doccia quotidiana con sapone a base di clorexidina gluconato al 2% per i pazienti ricoverati in terapia intensiva e colonizzati da patogeni MDRO, risulta efficace nella riduzione delle infezioni del sangue ma non per le infezioni del tratto urinario e gastrointestinale [11]. In merito al paziente ricoverato per trapianto allogenico di CSE non ci sono studi a riguardo che dimostrino l’efficacia.

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