Handbook_Volume III

273 4.7 Graft versus Tumor Luca Aldo Edoardo Vago1,2,3* 1Unit of Immunogenetics, Leukemia Genomics and Immunobiology, San Raffaele Hospital, Milano, Italy 2Hematology and Bone Marrow Transplantation Unit, San Raffaele Hospital, Milano, Italy 3Vita-Salute San Raffaele University, Milano, Italy Email address: vago.luca@hsr.it *Corresponding author Abstract: Il potenziale curativo del trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (CSE) risiede nella combinazione tra chemioterapia ad alte dosi ed effetto “Graft versus Tumor” (GvT) mediato dal sistema immunitario del donatore, che e’ capace di controllare o eradicare eventuali cellule tumorali residue. Conoscere i meccanismi di interazione tra sistema immunitario e cellule tumorali ha permesso di sviluppare approcci per migliorare l’efficacia del trapianto e di capire i motivi del suo eventuale fallimento, in particolare chiarendo perche’ in alcuni pazenti si verifichi la recidiva di malattia. In questo capitolo sono quindi riassunte le basi biologiche dell’effetto GvT, i principali meccanismi che sottendono al suo fallimento, e le strategie per combatterli. Keywords: mmunoterapia, alloreattivita’, HLA, recidiva, immunoevasione 1. Introduzione Inizialmente ritenuto esclusivamente una procedura per sostituire un midollo malato con uno sano, il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (CSE) e’ sempre piu’ riconosciuto come una forma paradigmatica di immunoterapia, in cui il sistema immunitario trasferito dal donatore al paziente e’ capace di mediare una sorveglianza attiva e a lungo termine rispetto a eventuali cellule tumorali residue. Nonostante ciò, in una percentuale consistente di pazienti sottoposti a trapianto allogenico di CSE per patologie maligne, il tumore e’ in grado di ricomparire, e l’incidenza di tali recidive non e’ diminuita in maniera significativa nel corso degli ultimi decenni [1]. Per questi motivi e’ di fondamentale importanza comprendere i meccanismi biologici attraverso cui il sistema immunitario del donatore e’ in grado di ricononoscere ed eliminare le cellule tumorali, e le strategie usate da queste ultime per sfuggire a tale controllo. 2. Graft versus Tumor 2.1. Storia dell’effetto GvT Più di cinquant’anni fa, quando in modelli animali di trapianto si intuì che l’eradicazione delle cellule leucemiche poteva avvenire anche in assenza di agenti mielotossici, si iniziò a parlare per la prima volta dell’incredibile ruolo di controllo della malattia che puo’ essere mediato dal sistema immunitario del donatore [2]. Questa prima evidenza, presto confermata nei pazienti, ha portato per la prima volta all’utilizzo del termine “immunoterapia adottiva” in riferimento al trapianto allogenico di CSE [3]. A seguire, un serie di evidenze indirette hanno aiutato a chiarire le basi biologiche di tale effetto “Graft versus Tumor” (GvT) del trapianto, tra cui l’osservazione di un rischio aumentato di recidiva di malattia in pazienti sottoposti a trapianto singenico (cioe’ da gemelli geneticamente identici), e in quelli in cui per ridurre il rischio di malattia del trapianto contro 4.Aspetti clinici ed assistenziali trasversali

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