271 le tecniche, oltre a confermare il proprio ruolo di facilitatori del controllo del dolore, acquisiscono il valore di ulteriori occasioni comunicativo-relazionali, utili a conseguire uno stato generale di benessere. 3.1. Quale tecnica per quale bambino La conoscenza e il clima di fiducia, dalla fase di accoglienza in avanti, sono i presupposti che ci aiutano ad identificare con maggiore pertinenza la tecnica più adeguata per comunicare con un particolare paziente, in uno specifico momento della sua storia di malattia. Indicativamente, oltre allo stato e alla fase di malattia, le caratteristiche di personalità, l’età e le competenze cognitivo-sensoriali del bambino/adolescente appaiono i criteri a cui maggiormente si fa riferimento in ambito clinico per la scelta della tecnica più idonea [11]: la respirazione e il rilassamento sono ad esempio più indicati per soggetti con capacità di concentrazione e di autocontrollo, la distrazione è più adatta ai soggetti più vivaci ed estroversi, la musica [12] è efficace quando è possibile solo la comunicazione non verbale (Tabella 1). Per i ragazzi più grandi l’utilizzo dei video-games ha dato buoni risultati. [13] 3.2. Tecniche e psico-terapie Le tecniche vengono grossolanamente distinte in tecniche cognitivo-comportamentali e tecniche fisiche [11]; esse presuppongono, nel primo caso, esercizi cognitivi che il paziente apprende e che può poi eseguire anche autonomamente. Tali tecniche, dopo un training svolto con il personale specializzato, possono infatti essere gestite dal paziente, via via che ne acquisisce la competenza applicativa. Nel caso delle tecniche fisiche, esse consistono nell’erogazione di elementi (caldo/freddo, saccarosio/glucosio), nella creazione di situazioni (posizione, massaggio), nell’uso di metodologie (stimolazione elettrica nervosa transcutanea, agopuntura) di cui il paziente è prevalentemente fruitore, in quanto svolte su indicazione medica, da personale specializzato. In entrambe le tecniche, ad ogni modo, oltre alla tecnica stessa, la relazione operatore-paziente gioca un ruolo fondamentale con l’attivazione di fattori terapeutici aspecifici, legati alla relazione di cura: operatore-paziente. Le psicoterapie sono svolte da specialisti in psicoterapia [14,15]. La giocoterapia [16], la musicoterapia [12], la pet-therapy [17] e la clownterapia [18], pur mantenendo la loro diversità e la propria autonomia teorica e metodologica, sono dotate di funzioni sia educative per il comportamento, che trasformative del punto di vista del partecipante, attraverso l’attivazione e il ricorso di fattori psico-terapeutici specifici. Nonostante la suddivisione, i raggruppamenti hanno diversi punti di contatto e continuità e, soprattutto se combinati, sono capaci di modificare lo stato psicologico o il comportamento del paziente, in funzione dell’obiettivo. 11-13 anni Tabella 1. Tecniche per fasce di età Età Metodi • somministrazione saccarosio/glucosio • contatto fisico: toccare, accarezzare, cullare; • ascoltare musica 0-2 anni • giocare con pupazzi • raccontare storie, leggere libri • bolle di sapone, guanto magico 2-4 anni • coinvolgimento, respirazione • parlare dei luoghi preferiti • guardare la televisione • visualizzazione 4-6 anni • musica, contare; • gioco dell’interruttore 6-11 anni • video-games 4.Aspetti clinici ed assistenziali trasversali
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