Handbook_Volume III

255 4.Aspetti clinici ed assistenziali trasversali corretta di incannulamento o infine al posizionamento della punta del dispositivo in una sede diversa dalla giunzione atrio-cavale, in caso di CICC, PICC, (malposizionamento primario o secondario) 2 Da non confondere la trombosi con l’ostruzione del catetere da coagulo o con la guaina di fibrina. 4.3. Complicanze infettive Un catetere venoso, sia attraverso il suo exit site che attraverso il suo connettore è una porta ideale per l’accesso di agenti infettivi. Molte infezioni catetere-correlate sono prevenibili attraverso la prevenzione, che si effettua con l’adozione di protocolli di nursing basati su bundle e checklist (vedi tabella gestione). Prevenzione che inizia all’atto della scelta del catetere e soprattutto della zona in cui impiantarlo. Infatti, il rischio infettivo cresce nell’ordine: 1. arto superiore (vedi zone di Dawson)3 2. area cervico-toracica 3. collo Questo perchè la cute del braccio è la meno colonizzata dai batteri, mentre quella del collo è quella maggiormente colonizzata, poichè più vicina a bocca e naso e quindi alle secrezioni oro-faringee. 6. Gestione dei Dispositivi per Accesso Vascolare Quando si parla di gestione di questo tipo di dispositivo, si intende la gestione/nursing della linea infusionale. Quindi di tutto il sistema costituito dal catetere, alla sua emergenza dalla cute, fino alla sacca di infusione. Poche regole essenziali: 1. Un dispositivo deve rimanere impiantato finché effettivamente necessario e rimosso immediatamente nel 1. IGIENE DELLE MANI ESEMPIO CHECKLIST GESTIONE EXIT SITE GESTIONE LINEA INFUSIONALE 2. GUANTI PULITI 1. IGIENE DELLE MANI 2. GUANTI PULITI 3. PALPAZIONE SITO DI EMERGENZA 3. CLAMPAGGIO E RIMOZIONE CAPPUCCIO A VALVOLA (NFC) 4. RIMOZIONE DI MEMBRANA TRASPARENTE E BIOPATCH 5. DISINFEZIONE CONNETTORE 5. ISPEZIONE SITO DI EMERGENZA 6. RIMOZIONE SUTURELESS 6. APPLICAZIONE NUOVO NFC E DECLAMPAGGIO 7. ANTISEPSI CUTANEA 7. LAVAGGIO 8. ATTESA 30’’ 8. PORT PROTECTOR 9. IGIENE DELLE MANI 10. APERTURA KIT/PREP. MATERIALE 11. GUANTI STERILI 12. APPLICAZIONE FELTRINO A LENTO RILASCIO DI CLOREXIDINA 13. APPLICAZIONE NUOVO SUTURELESS 14. MEMBRANA TRASPARENTE 15. DATA MEDICAZIONE COMPLICANZE MECCANICHE SEGNO CAUSA NOTE Il catetere alcune volte non funziona in aspirazione • In presenza di malfunzionamento, in caso di catetere impiantato in succlavia, considerare sempre il pinch off come causa del problema • Per dislocazione si intende lo spostamento della punta del catetere che, in questo modo, non è più in vena centrale (Vena cava Superiore) • La guaina fibroblastica è una reazione fisiologica dell’organismo e non ha nulla a che fare con la trombosi. • Evitare il contatto tra l’hub del catetere e gli alcoli, in particolare, con l’alcool etilico. • Attenzione al clampaggio non voluto del catetere. • Guaina fibroblastica • Errore dell’operatore in fase di aspirazione (pressione aspirativa eccessiva) • Trombosi venosa parziale Il catetere non funziona mai in aspirazione • Malposizione primaria • Dislocazione • Guaina fibroblastica • Trombosi venosa parziale Il catetere alcune volte non funziona né in aspirazione né in infusione • Ostruzione totale o parziale • Kinking del tratto intra o extra-vascolare del catetere • Dislocazione • Guaina fibroblastica • Trombosi venosa parziale Il catetere non funziona mai • Ostruzione totale o parziale • Dislocazione • Guaina fibroblastica • Trombosi venosa totale Fuoriuscita dell’infusato dall’exit site del catetere • Guaina fibroblastica • Rottura del catetere nel tratto sottocutaneo Fuoriuscita di liquido dal connettore del catetere • Connessione hub/deflussore troppo serrata • Danno chimico da disinfettante Dolenzia al flushing/somministrazione • Rottura del tratto interno del catetere

RkJQdWJsaXNoZXIy ODUzNzk5