Handbook_Volume III

203 6.4. Trasfusione di emocomponenti e contemporanee infusioni in corso Deve esser posta particolare attenzione alla trasfusione di emocomponenti in pazienti con contemporanea infusione di liquidi. Va ricordato che: 3. Terapie di supporto soluzione glucosata 5%-10% nutrizione parenterale totale immunoglobuline siero antilinfocitario amphotericina B non si devono MAI trasfondere concentrati eritrocitari nella stessa via in cui si infonde soluzione glucosata 5%-10% soluzione con alte concentrazioni di K+ soluzioni con alte concentrazioni di bicarbonato nutrizione parenterale totale soluzioni iperosmotiche immunoglobuline siero antilinfocitario altro emocomponente Farmaco plasmaderivato non si devono MAI trasfondere concentrati piastrinici nella stessa via in cui si infonde Nel dubbio chiedere sempre al medico la compatibilità tra emocomponente trasfuso e terapia infusionale in corso. 6.5 Velocità di infusione degli emocomponenti La velocità dell’infusione dipende: dal tipo di emocomponente, dal calibro dell’accesso vascolare, dal compenso emodinamico del paziente, dalla presenza di eventuali altre terapie infusionali concomitanti. 7. Aspetti assistenziali nella gestione delle reazioni trasfusionali Per la rilevazione precoce di segni e sintomi attribuibili a reazioni trasfusionali, prima della seduta trasfusionale e al termine della stessa devono essere rilevati e documentati i parametri vitali. Nel sospetto di comparsa di reazione trasfusionale agire come segue : interrompere immediatamente la trasfusione rilevare i parametri vitali chiamare il medico per la valutazione clinica mantenere accesso vascolare pervio con soluzione salina prestare le cure del caso Eventuali reazioni trasfusionali vanno prontamente gestite e segnalate alla Struttura Trasfusionale di riferimento per le indagini del caso Le eventuali reazioni trasfusionali a breve termine sono: • reazione trasfusionale emolitica acuta • intensificazione di crisi emolitiche in atto • reazioni febbrili non emolitiche • contaminazione batterica • reazioni anafilattiche • reazioni allergiche orticarioidi • edema polmonare acuto • edema polmonare non cardiogeno La diagnosi precoce di tali condizioni è di fondamentale importanza per il loro trattamento specifico: per questo è importante monitorare i parametri vitali prima, durante e dopo la trasfusione. Le reazioni emolitiche ritardate, le reazioni febbrili e il sovraccarico cardiocircolatorio possono comparire anche a distanza di alcune ore dalla trasfusione Le eventuali reazioni trasfusionali a medio e lungo termine sono: • reazione trasfusionale emolitica ritardata • trasmissione di malattie virali o parassitarie • graft versus host disease post-trasfusionale • emosiderosi • immunodepressione Infusione di concentrati eritrocitari: in assenza di diverse disposizioni da parte del medico trasfusore: 200-300 ml/h In caso di scarso compenso emodinamico 150-200 mL/h Infusione di concentrati piastrinici: infusione a goccia rapida 500-600 ml/h Infusione di plasma scongelato: in assenza di diverse disposizioni da parte del medico trasfusore: 200-300 ml/h In caso di scarso compenso emodinamico 150-200 mL/h

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