Handbook_Volume III

145 2.2 Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) Letizia Lombardini1* 1Centro Nazionale Trapianti, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia Email address: letizia.lombardini@iss.it *Corresponding author Abstract: Il Centro Nazionale Trapianti, ma soprattutto la rete trapiantologica italiana, dal 1999, anno in cui il Parlamento italiano ha approvato la legge quadro che ne ha delineato l’assetto e le norme di funzionamento, è notevolmente cresciuta, raggiungendo progressivamente livelli che la collocano, per volumi di attività e per qualità di risultati, ai primi posti tra i grandi Paesi europei. Le funzioni del Centro Nazionale Trapianti sono negli anni aumentate, attraverso l’assegnazione di compiti di controllo e vigilanza anche sui centri di procreazione medicalmente assistita e i Programmi di Cellule Staminali Emopoietiche. Hanno contribuito alla crescita del sistema non solo l’assetto organizzativo della rete, che ha facilitato la sinergia tra le istituzioni (Centro Nazionale Trapianti, Ministero della Salute, Regioni e Provincie autonome), ma anche l’impegno della stessa nella formazione degli operatori sanitari coinvolti nel processo, attraverso la realizzazione di percorsi formativi mirati così come la promozione della informazione e della comunicazione rivolta a cittadini e pazienti attraverso il costante coinvolgimento delle associazioni di settore, dell’armonizzazione del sistema attraverso l’aggiornamento costante dei protocolli operativi e delle linee guida. Keywords: Trapianti, Rete, Coordinamento, Organizzazione 1. Introduzione Il trapianto, compreso quello di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE), rappresenta una delle prestazioni sanitarie a maggiore complessità e prevede un percorso organizzativo multidisciplinare che coinvolge numerose figure professionali afferenti a discipline diverse. Esso, in quanto terapia di elezione per il trattamento di pazienti affetti da insufficienza terminale d’organo o da patologie onco-ematologiche, è considerato un Livello essenziale di Assistenza (LEA) e rappresenta un modello organizzativo, talvolta con differenze da Regione a Regione, la cui efficienza è tuttavia assicurata dall’adozione di procedure operative codificate che ne assicurano il funzionamento. La forza di tale organizzazione è da rintracciare nella realizzazione di un sistema di rete. Il sistema “trapianti” oggi costituisce nel nostro Paese un modello organizzativo di eccellenza nella Sanità per lo sviluppo e l’applicazione della valutazione di qualità, per la continua analisi dei dati di efficienza ed efficacia e per la trasparenza dei risultati, rispondendo a quei criteri di universalità, uguaglianza ed equità che sono alla base del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Date le suddette caratteristiche, è stato subito evidente la necessità di definire delle norme che ne regolassero il funzionamento e di istituire una governance anche a livello nazionale. 2. Il Centro Nazionale Trapianti 2.1. Cenni storici Il Centro Nazionale Trapianti (CNT), istituito con la Legge n. 91 del 1° aprile 1999 [1], è l’organo preposto al coordinamento della rete nazionale trapianti di cui si avvalgono il Ministero della salute, le Regioni e le Provincie Autonome. 2. Qualità ed elementi regolatori

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