Handbook_Volume III

135 1.12 Il Trapianto in “outpatient” Giuseppa Cusumano1, Massimo Martino1*, Antonio Maria Rossetti1 1Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi- Melacrino- Morelli”, Reggio Calabria, Italy Email address: g.cusumano@live.it (Giuseppa Cusumano), massimo.martino@ospedalerc.it (Massimo Martino), antoniomariarossetti@gmail.com (Antonio Rossetti) *Corresponding author Abstract: Il Mieloma Multiplo è una neoplasia che in Italia colpisce ogni anno circa 5.000 persone ed è il secondo tumore del sangue per diffusione dopo i linfomi non-Hodgkin. Nonostante i grandi progressi nelle cure ancora non esiste un trattamento definitivo per la malattia. Le alte dosi di Melphalan (HDM) seguite da trapianto di cellule staminali autologhe (ASCT) sono considerate lo standard di consolidamento, in pazienti “de-novo” fino ad oltre i 70 anni, eleggibili alla procedura trapiantologica. Nel corso degli ultimi anni, sono stati sviluppati programmi di cura che prevedono la possibilità di erogare, almeno in parte, il programma trapiantologico in regime ambulatoriale. In questo articolo, si riassumono i vari programmi ambulatoriali ed i criteri di selezione e gestione dei pazienti. Keywords: mieloma multiplo, trapianto autologo, gestione ambulatoriale 1. Introduzione Il mieloma multiplo (MM) è una neoplasia maligna delle plasmacellule che producono un'immunoglobulina monoclonale e invadono e distruggono il tessuto osseo adiacente (1). Il trattamento specifico in genere comprende una combinazione di chemioterapia convenzionale, corticosteroidi, e uno o più degli agenti più recenti, come gli inibitori del proteasoma, gli agenti immunomodulanti, o gli anticorpi monoclonali (2). Il trapianto di cellule staminali autologhe da sangue periferico (ASCT) è considerato lo standard di consolidamento, in pazienti “de-novo”, fino ad oltre i 70 anni, ed eleggibili alla procedura trapiantologica. Il Melfalan alla dose di 200 mg/ m2 (HDM) è il regime di condizionamento standard (3). I pazienti che si sottopongono ad ASCT sono generalmente gestiti dall’ Unità Trapianto, in un programma di ricovero ospedaliero ordinario. In questo contesto, l'inserimento del catetere venoso centrale (CVC), la somministrazione di HDM, l’infusione delle cellule staminali (HPC) e le cure di supporto durante la neutropenia, sono gestite in camere a pressione positiva, con una permanenza in ospedale di circa 3-4 settimane. Il crescente numero di ASCT effettuati in tutto il mondo, in particolare nel MM, determina un significativo incremento delle liste di attesa, e genera preoccupazioni circa l'uso appropriato delle risorse sanitarie (4). Negli ultimi anni, numerose esperienze hanno valutato la fattibilità dell’ASCT in regime ambulatoriale (5). 2. ASCT in regime ambulatoriale (outpatient) In letteratura sono descritti diversi approcci di ASCT in regime ambulatoriale (6), in pazienti affetti da MM. La piattaforma ideale si basa su HDM, che si caratterizza per la facile somministrazione, la bassa tossicità extra-midollare, ed il ridotto periodo di neutropenia post-chemioterapia. 2.1 Early-discharge model (EDM) In questo modello (Figura 1), il posizionamento del CVC, 1. Aspetti Generali

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