Handbook_Volume III

129 1.11 Il trapianto nel paziente anziano Michele Malagola1*, Nicola Polverelli1, Domenico Russo1 1 Chair of Hematology, Deprtement of Clinical and Experimental Sciences, University of Brescia; Adult Bone Marrow Transplant Unit, ASST Spedali Civili of Brescia, Italy Email address: michele.malagola@unibs.it *Corresponding author Abstract: Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche (Allo-SCT) è, a tutt’oggi, l’unica procedura potenzialmente in grado di guarire la maggior parte delle malattie oncoematolgoiche dell’anziano, in particolare le leucemie acute. I dati del GITMO suggeriscono come l’utilizzo dell’Allo-SCT sia progressivamente aumentato negli anni, con un miglioramento dell’outcome a lungo termine, sostanzialmente legato ad una riduzione della recidiva a fronte di una stabilità della mortalità non correlata alla recidiva stessa. Questi risultati sono stati ottenuti grazie ad una ottimizzazione della piattaforma trapiantologica ed a una personalizzazione del trapianto, in base alle caratteristiche cliniche del paziente e a quelle biologiche della malattia. Gli aspetti su cui si è lavorato di più, almeno per quanto riguarda l’esperienza italiana, sono: i) l’ottimale selezione dei pazienti in base alle comorbidità (score di rischio HCT-CI) e alla fragilità/vulnerabilità, aprendo la strada per l’applicazione, anche nel setting trapiantologico, di una valutazione geriatrica multidimensionale; ii) il miglioramento dei regimi di condizionamento e della profilassi della GVHD, includendo, ad esempio, l’ATG anche nei trapianti da donatore familiare HLA identico e la ciclofosfamide post-trapianto soprattutto nel setting del trapianto aploidentico. Il prossimo futuro richiederà uno sforzo collaborativo per ottimizzare ulteriormente il rapporto tra tossicità ed efficacia della procedura allotrapiantologica, in particolare attraverso la prevenzione della recidiva di malattia e per meglio definire la selezione dei pazienti attraverso score di rischio che includano parametri di comorbidità, fragilità/vulnerabilità e biomarcatori di invecchiamento. Tutto questo percorso avrà il fine ultimo di avere una piattaforma trapiantologica adattata al profilo del singolo paziente, piuttosto che un trapianto uguale per tutti. Keywords: Allogeneic Stem Cell Transplantation, Elderly, Frailty, Comorbiditie 1. Introduzione Il trapianto allogenico di cellule staminnali emopoietiche (allo-SCT) è a tutt’oggi considerato la principale terapia eradicante per molte neoplasie ematologche, in particolare per le leucemie acute [1]. Il moderno approccio terapeutico per il 70-80% delle leucemie acute, infatti, prevede la caratterizzazione del rischio alla diagnosi e la programmazione della terapia di induzione e consolidamento seguita dall’Allo-SCT, idealmente da eseguire 3 – 4 mesi dopo la diagnosi [1] dal migliore donatore disponibile, sia esso un fratello HLA compatibile, un donatore volontario o un donatore alternativo (aploidentico in particolare) [1]. I dati del Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo (GITMO) mostrano che il numero di trapianti registrati in Italia negli ultimi anni si è assestato su poco meno di 2000 procedure annuali [2]. Nello stesso tempo, l’età dei pazienti sottoposti ad allo-SCT è progressivamente cresciuta, e a tutt’oggi, il 25% dei pazienti ha oltre 65 anni al momento del trapianto (Figura 1). Questa frazione di pazienti è destinata ad aumentare progressivamente nel tempo, in quanto l’età media della popolazione generale è destinata a crescere [3], la maggior parte delle malattie oncoematologiche è appannaggio del paziente anziano e il trapianto allogenico è diventato progressivamente più sicuro e fattibile ora fino a 75 anni di età [4, 5]. In particolare, la possibilità di offrire l’allo-SCT a pazienti fino all’età di 65 anni, è strettamente legata alla diffusione dei condizionamenti ad intensità ridotta (RIC) e a ridotta tossicità [4, 5]. Queste tipologie di trapianto riducono significativamente la tossicità associata al trapianto, ma potenzialmente mantengono la Graft Versus Tumor (GvT) che risulta essere il più im1. Aspetti Generali

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