Handbook_Volume III

112 1.9.5 Aspetti clinici dopo i 100 giorni Giuseppe Visani1*, Barbara Guiducci1, Martina Chiarucci1 1Ematologia & Centro Trapianti, AORMN Marche Nord, Pesaro Email address: gvisani73@gmail.com *Corresponding author Abstract: I pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche sono a rischio di sviluppare complicanze extra ematologiche a medio e lungo termine. Tali complicanze possono causare una importante morbidità, ridurre la qualità di vita ed incrementare la mortalità: in questi pazienti la sopravvivenza a 10-30 anni dal trapianto è ridotta rispetto a quella della popolazione generale. Un attento follow-up nel paziente trapiantato lungo sopravvivente ci permette in molti casi da una parte di prevenire lo sviluppo di complicanze non tumorali mentre dall’altra permette una diagnosi precoce in caso di secondi tumori. Keywords: lungo follow-up, trapianto, complicanze Introduzione Il Trapianto di midollo osseo allogenico (TMO) grazie alla terapia di supporto ed alle moderne strategie terapeutiche ci mostra che piu’ del 70% dei sopravviventi a due anni dopo TMO hanno ottime probabilita di divenire long survivor [1] anche se gravati dal rischio di sviluppare complicazioni a lungo termine come patologie cardiopolmonari, endocrinopatie, patologie muscolo scheletriche e secondi tumori [2]. Di qui la necessita’ da parte dello Specialista Ematologo di ottemperare a follow-up programmati e sistematici dei pazienti in Remissione Completa (RC) post TMO. Dal terzo mese post TMO quindi oltre all’attento monitoraggio della malattia residua minima (MDR) ed al controllo piu’ stretto clinico in caso di cGVHD, il paziente dovrebbe essere valutato non solo dall’Ematologo di riferimento ma periodicamente anche da un team multidisciplinare [3] per monitoraggio complicanze secondarie che andremo di seguito ad elencare. La gestione della fase post-trapianto quindi gioca un ruolo fondamentale nello screening e nella prevenzione di queste complicanze “tardive” e coinvolge molteplici figure professionali e specialisti del settore (cardiologo, ginecologo, dermatologo, endocrinologo, pneumologo). Il management del paziente oltre il centesimo giorno dal trapianto di CSE (cellule staminali emopoietiche) riguarda generalmente la fase in cui il paziente è stato dimesso e viene gestito ambulatorialmente. In particolare si parla di follow-up a medio termine entro i sei mesi dal trapianto. In questa fase il paziente generalmente assume ancora la terapia immunosoppressiva e necessita di controlli più frequenti rispetto alla fase successiva. Alla sospensione dell’immunosoppressione ed in assenza di GVHD cronica, il paziente inizia il follow-up a lungo termine che sarà multi-disciplinare e senza limite temporale. In assenza di problemi clinici attivi, il paziente dovrebbe essere valutato nel Centro Trapianti ogni 3-4 mesi durante il primo anno, ogni 4-6 mesi durante il secondo ed annualmente dopo il terzo anno. I controlli raccomandati comprendono: (1) anamnesi e visita generale con particolare riguardo a segni e sintomi relativi alla GVHD, (2) esami ematochimici (comprensivi di funzionalità epatica e renale), (3) rivalutazione della malattia ematologica di base, (4) valutazione del chimerismo. Poichè, come sottolineato in precedenza, il follow-up a lungo termine è un processo multi-disciplinare, l’ematologo funge anche da collettore delle singole valutazioni specialistiche (cardiologiche, ginecologiche, endocrinologiche, ecc).

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